Controllati in azienda anche al bagno? Sì potrà fare con l’accordo dei sindacati

Pubblicato il 6 Settembre 2011 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una telecamera vi segue dall’ingresso dell’azienda fino alla porta del bagno; un dispositivo informatico controlla che tra i preferiti sul pc non compaia la pagina di Facebook; un sorvegliante vi perquisisce la borsetta all’uscita a fine turno. Per ora nelle piccole aziende tutto questo è vietato, lo Statuto dei Lavoratori disciplina rigorosamente i limiti entro i quali un datore di lavoro può controllare la produttività dei dipendenti: niente vigilanti, o perquisizioni indiscriminate e per verificare le assenze per malattia ci si affida a organismi terzi. Ma l’articolo 8 introdotto nella manovra può far saltare queste tutele. Il principio della deroga all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, non si limita solo alla possibilità di licenziare in presenza di un accordo territoriale con i sindacati. Dipenderà dalla “fantasia” con la quale questi accordi verranno impostati. Pensiamo a un’azienda con l’acqua alla gola: non è difficile prevedere che pur di non chiudere gli impianti si possa giungere al sacrificio di quelli che sono considerati “privilegi non sostenibili”. Nel testo dell’articolo 8, d’altra parte, c’è l’esplicita menzione di “impianti audioviosivi e l’introduzione di nuove tecnologie”.

Il fatto è che il campo di applicazione delle deroghe è potenzialmente infinito: si potrà cambiare la mansione del personale, accorciare le pause lavorative, assumere giovani con salari più bassi, utilizzare personale esterno per occupazioni svolte da personale dipendente, trasferire altrove gli indesiderati e chi è considerato in esubero. E soprattutto licenziare non per giusta causa pagando qualche mese di stipendio come indennità. Il mondo del lavoro non è più quello di una volta si sente spesso dire. Troppe tutele e garanzie limitano la crescita e la produttività: ma la ricetta non può essere “sorvegliare e punire”: quello era un titolo di un famoso saggio, che riguardava la follia e i manicomi. Il confine tra diritti e privilegi c’è ed è ben illuminato. Sono i primi che limitano i secondi, non il contrario. Non esistono deroghe alla dignità lavorativa. Rendere il mercato del lavoro più flessibile si può e si deve. Anche prendere provvedimenti perché la produttività non cali. Guardie e telecamere non sono strumenti moderni, anche utilizzando le tecnologie più all’avanguardia.