Licenziamenti, liberalizzazioni, pensioni: i punti della lettera all’Ue

Pubblicato il 26 Ottobre 2011 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Liberalizzazioni, stipendi, lotta all’evasione e tanto altro ancora. La tanto attesa lettera del governo italiano all’Ue ricalca all’incirca la bozza sul decreto sviluppo. E dopo l’intesa tra Berlusconi  e Bossi sulle pensioni, i nodi e gli impegni, cui l’Italia promette di mantenere, sono ben altri.

Il contributo di apprendistato: per i contratti di apprendistato sarà ridotta la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro.

I servizi pubblici locali: sul tavolo della maggioranza anche la liberalizzazione dei servizi pubblici locali tanto invocata dalla Confcommercio.

Licenziamenti, nuove norme: una revisione delle norme sui licenziamenti per motivi economici, con l’obiettivo di stabilire in questi casi un indennizzo del lavoratore, senza diritto al reintegro.

Il credito d’imposta: come già trapelato da diverso tempo e da diverse manovre, si torna a parlare di credito di imposta per chi assume nel Mezzogiorno.

Privatizzazioni e dismissioni: si prevedono misure in materia di dismissione del patrimonio pubblico. Tra i temi proposti per il rilancio anche le privatizzazioni.

Le lavoratrici e gli incentivi: allo studio degli incentivi per l’assunzione di lavoratrici sia con contratto a tempo determinato che indeterminato.

Le pensioni delle donne: innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel privato. L’anticipo del percorso di aumento graduale dai 60 ai 65 anni.