Luisa Spagnoli, il cavaliere del lavoro Nicoletta: la strategia post covid: qualità, internet e crescita nel mondo
Pubblicato il 16 Maggio 2021 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

Luisa Spagnoli, il cavaliere del lavoro Nicoletta: la strategia post covid: qualità, internet e crescita nel mondo
Luisa Spagnoli, la strategia del post covid illustrata da Nicoletta Spagnoli.
Nata a Perugia, Nicoletta Spagnoli, su richiesta del padre, inizia a lavorare nell’azienda di famiglia a partire dal 1983. Alla morte del padre, nel 1986, assume la guida dell’azienda, occupandosi delle collezioni e dell’amministrazione.
In questi decenni, grazie al suo carisma, l’azienda d’abbigliamento Luisa Spagnoli ha accresciuto il proprio mercato e anche il proprio fatturato.
Anni fa infatti, nel 2003, l’azienda ha anche vinto il premio di imprenditore dell’anno Ernst & Young per la categoria “Communications”. Nel 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inoltre conferito a Nicoletta il titolo di Cavaliere del Lavoro.
Una donna che quanto a doti imprenditoriali non sembra davvero da meno della sua bisnonna. L’azienda oggi conta 800 dipendenti, 202 Boutique nel mondo di cui 149 in Italia.
Nicoletta ha un figlio, Nicola, che si occupa di e-commerce e che rappresenta il futuro dell’azienda.
Anche per lei la pandemia ha lasciato il segno: quali le soluzioni ?
La pandemia ha ulteriormente accelerato un processo di evoluzione digitale già in corso. Prima furono i social media e poi l’esplosione dell’e-commerce. Di fatto le abitudini sono cambiate e i confini tra Paesi sono diventati sempre più permeabili all’insegna della globalizzazione dei mercati.
Le nostre clienti hanno sempre vissuto la boutique Luisa Spagnoli come cuore pulsante del marchio. Le nostre venditrici pongono da sempre estrema attenzione verso la cliente. E soprattutto in Italia, dove siamo presenti con 150 negozi, offriamo una copertura capillare sul territorio. Abbracciando questa filosofia esperienziale che ci ha sempre contraddistinto.
Negli ultimi anni abbiamo un approccio multicanale, per soddisfare le nuove abitudini delle clienti, che vedono un capo online e lo comprano in boutique o viceversa.
Offriamo, in quest’ottica, una customer experience ottimale in tutti i canali.
Nel 2020, a causa della pandemia, ci siamo evoluti ulteriormente. Abbiamo creato soluzioni digitali al fine di consentire un servizio personalizzato anche a distanza. Con vendite virtuali e servizi di home shopping.
Continueremo incessantemente ad evolverci e a implementare tutte le nostre attività. Di pari passo con le esigenze e nuove future abitudini delle nostre clienti. Senza mai smarrire la nostra identità. Penso che il distanziamento sociale in questo momento ci obblighi ad adottare strategie alternative. Ma che il digitale sia un approccio complementare e non sostitutivo del canale fisico.
Come è cambiato il modo di vestire?
In questo periodo stiamo assistendo ad un progressivo ritorno all’autenticità, a valori come la qualità dei prodotti. La cura del cliente. La grande attenzione al rapporto qualità-prezzo. E ai dettagli di ogni singolo capo.
Principi sui quali Luisa Spagnoli ha sempre puntato, sin dalla sua fondazione. L’utilizzo di materiali pregiati e ben selezionati e la volontà di realizzare capi di qualità. Che durano nell’armadio delle donne per più di una stagione. Sono tutt’ora delle priorità per la mia Azienda.
Da sempre siamo promotori della durabilità dei nostri prodotti, anche in un’era in cui il fast fashion e la filosofia dell’abito usa e getta sembra – o sembrava – avere la meglio. Assistere alla chiusura di molte catene dall’approccio low cost e ‘fast’ conferma questo trend.
Un pubblico che volge allo sportivo
Come pensa di creare una moda che possa incontrare un pubblico sempre più tendente ad utilizzare abbigliamento sportivo?
Luisa Spagnoli da sempre è un marchio pensato per le donne dalle donne. Creare capi che possano accompagnare le nostre clienti ogni giorno all’insegna dell’eleganza è un valore di fondo che non abbandoneremo mai.
Non offriamo capi sportivi e tecnici, ma le collezioni includono capi confortevoli per tutti i giorni come il mondo della maglieria che possono inserirsi in uno scenario dettato da esigenze ‘casual’.
Non ho voluto stravolgere e snaturare le collezioni a causa della pandemia. I nostri capi sono destinati a durare nel tempo, non sono capi stagionali. Credo nell’unicità e nel coraggio di un marchio italiano come il nostro. E a caratteristiche come la creatività e la capacità artigianale proprie del saper fare. Che ci ha sempre contraddistinto e che continuerà a farlo anche in futuro.
La storia insegna che, per reazione, dopo una crisi scatta prepotente la voglia di vivere. Le donne avranno ancora voglia di sentirsi appagate, di indossare qualche cosa di particolare per sentirsi belle, e per farlo compreranno probabilmente ‘italiano’.
È vero che il settore classico/ elegante è in crisi?
La crisi è generale, non la declinerei solo ad una categoria vista la situazione. Le consumatrici hanno indubbiamente esigenze diverse dettate dalla pandemia, ma questo non significa sia un trend definitivo che diverrà la nuovanormalità.
La voglia di bellezza resta e tornerà prepotente anche l’eleganza. Fortunatamente Luisa Spagnoli non è solo ‘abiti da cerimonia’, ma un marchio che rappresenta uno stile senza tempo e per ogni occasione.
Quali sono i Paesi in cui Luisa Spagnoli performa meglio?
Lo sviluppo dei mercati esteri è uno dei temi su cui stiamo lavorando da diverso tempo, già in fase pre-covid. La strategia a medio-lungo termine che stiamo mettendo in atto è ambiziosa ma molto mirata. Abbiamo, ad esempio, appena aperto una boutique in Corea del Sud con l’intenzione di penetrare anche il mercato asiatico.
I mercati esteri più performanti sono la Russia, l’Inghilterra, la Germania, ma anche gli Stati Uniti registrano una crescita costante. Intendiamo continuare a rafforzare la nostra presenza all’estero in modo diretto e affidandoci a partner strategici ove necessario.