“I sintomi di un male peggiore”: Mario Deaglio su La Stampa

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA

Tre mostri in un incubo macroeconomico. Li “agita” Mario Deaglio in un commento su La Stampa. Sono i mostri che potrebbero sconvolgere gli equilibri politici internazionali, l’economia, i prezzi, le nostre vite.

Sembra un brutto sogno, o magari uno di quei brutti romanzi di fantaeconomia, ed invece è proprio la realtà. E’ come se fossimo finiti in un mondo diverso. I mostri […] sono usciti dal vaso di Pandora nel quale speravamo di averli chiusi […]

Ne possiamo individuare tre. Il primo è politico e si chiama Destabilizzazione. In una mano tiene, ben visibile, il colonnello Gheddafi, mentre l’altra è nascosta e non sappiamo bene che cosa ci riservi: l’Egitto non è certo assestato, il Bahrein e l’Oman ribollono, in Algeria c’è un susseguirsi di scioperi, in Tunisia se ne è andato il primo ministro. […]

Il secondo mostro si chiama Agflazione, un misto di agricoltura e inflazione con cui viene designata la pressione inflazionistica che può derivare dall’aumento di prezzo dei prodotti agricoli, dovuta soprattutto a cause climatiche sulle quali si è innestata una robusta speculazione. […] abbiamo ancora il terzo mostro, si chiama naturalmente Petrolio e Gas Naturale. Questo ci è famigliare perché ce lo ritroviamo davanti tutte le volte che facciamo il pieno con l’auto. E’ bastata l’interruzione delle forniture libiche, pari al 2 per cento della produzione mondiale, perché il prezzo del greggio salisse di oltre 10 dollari al barile. E si stima che un aumento di 10 dollari al barile porti con sé una riduzione dello 0,2 per cento nella nostra preziosa e stentata ripresa.

La combinazione dei tre mostri può portare alla Stagflazione, forse la più brutta malattia che l’economia ci riserva, un misto temibile di stagnazione che debilita e di inflazione che impoverisce. L’ultima volta che l’Occidente se la prese, quasi quattro decenni fa, ci mise diversi anni a uscirne fuori. Non è detto che ce la prendiamo anche questa volta, ma l’uomo prudente dovrebbe prepararsi, anche se non esistono medicine sicure. Fa invece impressione la massima calma che sembra regnare a Bruxelles, mentre la Francia ha i suoi problemi con la sostituzione dei ministro degli Esteri, la Germania con le dimissioni del ministro della Difesa, gli inglesi sono tutti presi dall’entusiasmo per il premio Oscar ottenuto da un loro bel film. E l’Italia? Sugli interessi non vitali che tengono l’attenzione dei politici italiani c’è solo l’imbarazzo della scelta.