Manovra. Appello a Monti per moratoria su debito. Adesioni di economisti

Pubblicato il 25 Dicembre 2011 - 10:34 OLTRE 6 MESI FA

Questo è il testo integrale, seguito dai nomi di quanti vi hanno aderito, dell’appello lanciato da Gustavo Piga, professore di economia all’Università di Roma Tor Vergata, perché il Governo italiano chieda l’applicazione di una clausola del trattato europeo che potrebbe alleviare un po’ le nostre pene e soprattutto garantirci una uscita migliore dalla crisi.

Siamo in recessione. Raggiungere il bilancio in pareggio nel 2013 – che peggiora la recessione e non ci aiuta con i mercati e con gli spread – non è più necessario ai sensi della normativa europea. Scriviamo a Monti che si appelli alla normativa per negoziare con Bruxelles e con il Consiglio Europeo una politica fiscale meno recessiva. Ecco la motivazione.

Alla parte terza – POLITICHE DELL’UNIONE E AZIONI INTERNE – TITOLO VIII: POLITICA ECONOMICA E MONETARIA – Capo 1: Politica economica, l’Articolo 126 (ex articolo 104 del TCE) del Trattato dell’Unione Europea specifica (paragrafo 1) che gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi. Al paragrafo 2, si ricorda che “la Commissione sorveglia l’evoluzione della situazione di bilancio e dell’entità del debito pubblico negli Stati membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti:

a) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che

– il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento oppure, in alternativa,

– il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento”.

b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato.

Il Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio del 7 luglio 1997 per l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi, poi modificato dal Regolamento (CE) n. 1056/2005 del Consiglio, del 27 giugno 2005, specifica come (art. 1 par. 1) “il superamento del valore di riferimento per il disavanzo pubblico è considerato eccezionale e temporaneo, ai sensi dell’articolo 104 C, paragrafo 2, lettera a), secondo trattino, qualora sia determinato da un evento inconsueto non soggetto al controllo dello Stato membro interessato ed abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria della pubblica amministrazione oppure nel caso sia determinato da una grave recessione economica. Inoltre il superamento del valore di riferimento è considerato temporaneo se le proiezioni di bilancio elaborate dalla Commissione indicano che il disavanzo diminuirà al di sotto del valore di riferimento dopo che siano cessati l’evento inconsueto o la grave recessione economica.

All’articolo 2 del Regolamento si ricorda che la Commissione e il Consiglio, nel valutare e decidere sull’esistenza di un disavanzo eccessivo, a norma dei paragrafi da 3 a 6 dell’articolo 104 del trattato, possono considerare eccezionale, ai sensi dell’articolo 104, paragrafo 2, lettera a), secondo trattino, un superamento del valore di riferimento determinato da una grave recessione economica se tale superamento è dovuto a un tasso di crescita negativo del volume annuo del PIL o a una diminuzione cumulata della produzione durante un periodo prolungato di crescita molto bassa del volume annuo del PIL rispetto alla crescita potenziale.

chiediamo dunque che il Governo italiano si attivi, ai sensi della normativa indicata, presso la Commissione Europea ed il Consiglio Europeo al fine di:

riconoscere all’Italia, a causa di una grave recessione economica, la possibilità di superare il valore di riferimento del rapporto disavanzo pubblico-PIL in via eccezionale e temporanea, restando il rapporto vicino al valore di riferimento.

Hanno aderito:

ELEONORA ARIENZO, ALBERTO BAGNAI, GUSTAVO BARATTA, ORAZIO BASSANO, NEREO BENUSSI, LUIGI BERNARDI, GIAN MARIA BERNAREGGI, ALESSANDRO BERTI, MARTA BEZZINI, PIERO BINI, LETIZIA BORGOMEO, SIMONE BORRA, AURELIO BRUZZO, ANTONELLA BUCCI, STEFANO CAIAZZA, MICHELE CANALINI, RICCARDO CAPPELLIN, ALESSANDRO CAPRASECCA, CESARE CARASSITI, ENRICA CARBONE, MARIA ROSARIA CARILLO, RAFFAELE CARUSO, MARIO CASSETTI, ANNALISA CASTELLI, MARCO CECCHINI, MARCO CIANFANELLI, ROCCO CICIRETTI, DANIELE CIRAVEGNA, RICCARDO COLANGELO, BRUNO COSTI, DOMENICO DA EMPOLI, SERGIO DE NARDIS, GIORGIO DALLE, FABRIZIO DE FILIPPIS, PASQUALE DE MURO, ROBERTA DE FILIPPIS, SERGIO DE STEFANIS, CARLO DEIDDA, INA DHIMA, CLAUDIO DI LAZZARO ANTONIO DI MAJO, ANDREA DI PASQUALE, AMBRA DI TOMMASO, NICOLA DIMITRI, MARTA FANA, SALVATORE FANA, GUGLIELMO FORGES DAVANZATI, FABIO FRATERNALI, MICHELE FRATIANNI, GIANCARLO GANDOLFO, GIUSEPPE GAROFALO, ADRIANO GIANNOLA, SERGIO GINEBRI, IGNAZIO GIURDANELLA, ELENA INNOCENZI, STEFANIA JACONIS, BRUNO JOSSA, SIMONE LAMBERTINO, RICCARDO LEONI, GABRIELLA LIGGIERI, FRANCO LO SURDO, JACOPO LOREDAN, PATRIZIA MACCARI, ANNA MAFFIOLETTI, MARIA LUISA MARINELLI, VERONICA MAROTTA, DOMENICO MARRAZZO, PATRIZIA MARTA, ROBERTA MARTA, RAINER MASERA, SIMONE MERAGLIA, MARIA MESSINA, MARIA AUGUSTA MICELI, MAURIZIO MISTRI, FERDINANDO OFRIA, STEFANO OTTOCENTO, FABRIZIO PADUA, PAOLO PAESANI, FRANCESCO PALUMBO, SERGIO PARRINELLO, RICCARDO PATERNO’, ANTONIO PEDONE, GIUSEPPE PENNISI, STEFANO PERRI, PAOLO PETTENATI, MATTIA PREZZI, PAOLO PIACENTINI, MASSIMILIANO PIACENZA, ALESSANDRO PIERGALLINI, GIOVANNI PIERSANTI, EMANUELE PIMPINI, ANTONELLA PISANO, GIOVANNI PITTALUGA, PIERLUIGI PORTA, MATTIA PREZZI, PIERCARLO RAVAZZI, ANGELO REATI, MARA RENZI, ANDREA RESTA, LUIGI RICCI, LORENZO ROBOTTI, VIRGILIANA RONDINARA, VINCENZO RUSSO, LUCA SALVATICI, DOMENICO SCALERA, GIULIO SCARDINI, MARIO SEMINERIO, NOEMI TEMPESTA, TEODORO DARIO TOGATI, CHIARA TRANQUILLI, MARCO ZUCCONI.