Manovra, Tremonti: “Nessun taglio alla Sanità”

Pubblicato il 26 Maggio 2010 - 18:32| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti

“Vogliamo la riduzione del peso dello Stato: è una crisi diversa da tutte le altre e riguarda tutti i paesi europei”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Berlusconi che insieme al il ministro del Tesoro Tremonti sta presentando a Palazzo Chigi i dettagli della manovra da 24 miliardi per risanare i conti pubblici.

“La migliore ricetta è la riduzione della spesa pubblica e quindi la riduzione del peso dello Stato. Chiedermo di più a chi ha di più: l’Europa vive aldisopra delle sue possibilità”.

“Il rapporto deficit pil passerà da 5 a 2,7 entro il  2012. 24 miliardi in tutto tramite il taglio spesa pubblica e lotta all’evasione”.

Secondo Berlusconi i dipendenti pubblici dovranno fare più sacrifici: loro infatti negli ultimi anni hanno avuto un aumento in busta paga del 42,5%, contro il 24,8% dei privati. I lavoratori pubblici hanno un posto garantito, non rischiano cassaintegrazione e licenziamento quindi a loro “chiediamo più sacrifici”.

“Sul fronte pensioni-continua Berlusconi- chiediamo qualche mese di lavoro in più, ma nessun taglio. Agli Enti locali faremo dei tagli ma in cambio daremo i beni demaniali previsti dal federalismo fiscale”. “Abbiamo previsto a una lotta all’evasione, già migliorata: 711mila accertamenti nel 2009. L’evasione stimata è un mancato introito per 120 miliardi di euro: 22,2% del Pil”.

“La tracciabilità sui contanti passerà da 12.500 euro a 5000 euro”, ha detto Berlusconi, sottolineando che la media europea è di 7500 euro.

“Nessun contrasto profondo o scontro nel governo”, ha detto inoltre Berlusconi ridimensionando le voci che circolavano sulla stampa sugli scontri sulla manovra con il ministro Tremonti.

Dopo aver concluso il suo intervento, il premier ha passato la parola al ministro Tremonti: “Bruxelles ha deciso una politica di riduzione del debito, il presidente della Commissione Barroso ha detto che con questa manovra siamo sulla buona strada”. “Per l’Italia la soluzione della crisi passa da una riduzione del deficit dello 0,8, la più bassa in Europa”, continua Tremonti. “Abbiamo anticipato di un mese il decreto che avremmo dovuto comunque fare, secondo i dati suggeriti dall’Europa”. “I nostri conti hanno prospettive di stabilità di lungo termine, come hanno detto alcune agenzie di rating e aspettiamo il commento dell’Ocse. Discuteremo questa manovra al prossimo Ecofin di giugno, siamo convinti di aver fatto la cosa giusta, nel tempo giusto: il nostro dovere”.

54 articoli divisi su 3 capi. Il testo è diviso in 2 parti: competitività economica e sostenibilità finanziaria. Così è composto il decreto sulla manovra.

Il ministro Tremonti ha detto che con il ministro del Welfare Sacconi ha già stilato una bozza per il contratto di produttività: “un contratto collettivo che collega aumenti ai salari all’incremento della produttività. E’ interesse del governo dare un premio a questo meccanismo: questo contratto sarà importante proprio per la produttività e l’efficienza delle imprese”.

E ancora: fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno “Anticipo al sud per quello che faremo anche al Nord. Ossia l’azzeramento dell’Irap per le nuove imprese.

Reti di imprese: per Tremonti si tratta di liberi contratti tra liberi imprenditori che decidono di mettersi insieme, conservando l’individualità di imprenditori, ma acquiastando risparmi per in contributi, compensare l’Iva attiva e passiva, e una maggiore bancabilità: “un conto è andare in banca da soli, un conto è andare come rete”.

Zone a burocrazia zero: in regioni a partire dal Sud dove ci sarà un responsabile di governo per la burocrazia, magari il prefetto. “Con uno sportello unico che dà tutte le licenze che servono in tempo reale”.

Tagli: il 10 % è la cifra che riguarda i ministeri, gli enti centrali e il riordino di enti inutili. “In tutto elimineremo 27 enti pubblici inutili”. Molti enti,232, ha spiegato Tremonti, ricevono fondi pubblici. “Tra questi figura anche, per esempio, il Comitato nazionale un secolo di fumetto italiano: forse i fondi è meglio darli alla sanità o ai pensionati”.

Regioni, Comuni e province. Sulle Regioni taglio  da 4,5 miliardi “consistente ma non insostenibile”. E per quanto riguarda le pensioni di invalidità:” 2,7 milioni di invalidi, con 16 miliardi per le pensioni. E’ troppo: effetto negativo della riforma del titolo V della Costituzione voluto dalla sinistra”. Controlli rigorosi d’ora in avanti, annuncia il ministro del Tesoro. Le regioni si devono accollare una parte di sacrificio, così come Comuni e Province.

Pubblico impiego: congelamento per 3 anni di incrementi automatici e contrattuali.

Pensioni: finestra unica  “a scorrimento”.

Il comparto sanitario non verrà minimamente toccato: quindi niente ticket sulle visite specialistiche, ha assicurato Tremonti.

“Non c’è nessun aumento della pressione fiscale, spero che questo verrà apprezzato”, ha detto Berlusconi dopo l’intervento di Tremonti. “La manovra è stata discussa a approvata da imprese e sindacati”, ha detto il premier.

Rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva se il mancato ricorso all’aumento delle tasse non potesse spingere gli enti locali ad alzare le imposte, Berlusconi ha detto: “Non credo che le regioni aumenteranno le tasse, piuttosto taglieranno a loro volta, per esempio sulle consulenze”. Il caso di Roma, ricorda Berlusconi, è dovuto al dissesto ereditato dall’amministrazione precedente.