Manovra, Corte dei Conti: “Vietare ai Comuni di costituire Spa porta un rischio di svendita”

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

La norma della manovra correttiva che vieta ai Comuni piccoli e medi di costituire società e che impone la dismissione di eventuali partecipazioni entro la fine dell’anno ”è dirompente” e può provocare ”un rischio di svendita”. Lo sottolinea la Corte dei Conti nell’ ”Indagine sul fenomeno delle partecipazioni in società e altri organismi da parte dei Comuni e delle Province”.

Sia i Comuni piccoli (fino a 30.000 abitanti) che i Comuni medi (da 30.000 a 50.000 abitanti) dovranno procedere alla messa in liquidazione delle società partecipate o alla cessione delle quote entro il 31 dicembre 2010 ”e questo avrà indubbiamente – afferma la Corte dei Conti – effetti significativi, sotto il profilo sia economico che sociale”.

La magistratura contabile auspica dunque una ”attenta riflessione, all’atto della conversione in legge”, per evitare ”il rischio di svendita” e ”un disservizio ai cittadini”.

Per la Corte dei Conti, ”la previsione di un termine così ravvicinato, per quanto non perentorio, potrebbe indebolire la posizione dell’ente rispetto ai terzi interessati, che potrebbe essere chiamato a deliberare la dismissione di una quantità anche rilevante di partecipazioni, determinando un presumibile depauperamento economico del valore dell’impresa (e delle casse dell’ente), trattandosi di assets generalmente privi di particolare appeal nei confronti del mercato”.