Corte dei Conti contro Manovra: poveri e autonomi discriminati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2013 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA
Manovra, la Corte dei Conti: "Sul taglio del cuneo fiscale problemi di equità"

Raffaele Squitieri

ROMA – La Corte dei Conti critica la Legge di Stabilità: “Sul taglio del cuneo fiscale ci sono evidenti problemi distributivi e di equità” perché si escludono dal beneficio 25 milioni di persone, ha detto il presidente della Corte, Raffaele Squitieri, in audizione al Senato. In altre parole la riduzione del costo del lavoro favorisce solo i lavoratori dipendenti, non quelli autonomi o chi un lavoro non ce l’ha.

La magistratura contabile avverte anche dei rischi sulla tassazione su casa e rifiuti: con la Legge ora al vaglio del Parlamento c’è il rischio di “ulteriori aumenti impositivi”, cioè di nuove tasse. La Corte dei Conti dice quello che già molti hanno detto e pensato: la Tasi “moltiplica il suo perso rispetto alla Tares” e, lasciando al Comune la facoltà di determinare l’aliquota, crea il presupposto per aumenti”. Insomma: con la Tasi si rischia di pagare di più che con la vecchia Tares. A rischio sarebbero soprattutto le seconde case.

Squitieri ha sottolineato come il primo obiettivo della Legge dovrebbe essere il contrasto del declino “del sistema produttivo” che “rappresenta oggi l’emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata la capacità di intervento”.

Il governo, ha ammesso Squitieri, ha previsto alcuni interventi “non privi di potenzialità rilevanti”, ma “è necessario mantenere un solido filo conduttore nella strategia complessiva di politica economica e di finanza pubblica, rafforzando l’efficacia delle riforme e degli interventi avviati e concentrando su di essi le limitate risorse disponibili”. Questo anche perché è “ancora alta la probabilità che si realizzi un quadro meno favorevole di quello prospettato dal governo e con scostamenti crescenti nel tempo”.

La Corte dei Conti mette in guardia il governo sull’impatto del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione: gli incrementi “potrebbero essere più contenuti” rispetto a quelli previsti dall’esecutivo.

Squitieri ha chiesto che sia ripensata l’organizzazione delle funzioni pubbliche “per evitare che la riduzione di dipendenti determini il degrado nella qualità dei servizi” e ha sottolineato che le norme di taglio “severe” sul pubblico impiego “non sono replicabili all’infinito”.