Manovra, i dubbi di Bankitalia: “Non aumentare le tasse, l’economia rischia di ristagnare”

Pubblicato il 30 Agosto 2011 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 30 AGO – “Non bisogna aumentare le tasse”, “la manovra avrà effetti restrittivi sull’economia italiana”: sono questi i dubbi principali della Banca d’Italia in merito al provvedimento che sarà presentato dal governo per tentare di risanare i conti pubblici.

Il vicedirettore di Bankitalia, Ignazio Visco, è andato in audizione al Senato proprio per parlare della manovra: ”Eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l’incertezza circa l’attuazione di alcune misure (quali la delega fiscale e assistenziale e le modalita’ con cui verra’ esercitata la relativa clausola di salvaguardia”.

Per Bankitalia, infatti, alla luce della manovra la pressione fiscale salirebbe nei prossimi anni a livelli record. Visco ha spiegato: ”La pressione fiscale salirebbe soprattutto nel 2012 e nel 2013 (rispettivamente di 1,1 e 0,7 punti); nel 2014 si attesterebbe al massimo storico del 44,5%”, ha osservato. Il livello ”sarebbe ancora maggiore – ha aggiunto – se gli enti decentrati compensassero, anche solo in parte, la riduzione dei trasferimenti statali con un aumento dell’imposizione a livello locale. Di contro, l’impatto sul prelievo verrebbe mitigato qualora, come indicato dal governo, almeno una parte dell’aggiustamento connesso con l’esercizio della delega fosse realizzato sul lato della spesa”.

Secondo Visco, inoltre, ”l’aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben piu’ grave, avra’ inevitabilmente effetti restrittivi sull’economia”. Per Bankitalia, visto anche il rallentamento del commercio mondiale, si rischia ”una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul Pil”. Per questo ”il riequilibrio dei conti deve associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia”.