La manovra contro i disabili: salta il tetto dei 20 alunni per classe

Pubblicato il 14 Luglio 2010 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

Un colpo ai disabili italiani: è quello che viene dalla manovra, secondo numerosi esponenti di centro-sinistra, dal Partito democratico a Rifondazione comunista. Ad essere contestato è l’emendamento approvato ieri in commissione Bilancio che abolisce il divieto di superare i 20 alunni nelle classi scolastiche con uno studente disabile.

“Gli effetti di questa norma sono gravissimi, soprattutto se collegati con altre due negative ‘innovazioni’ della manovra Tremonti: il numero massimo, un vero ‘tetto’, degli insegnanti di sostegno, già giudicato incostituzionale da una recente sentenza della Corte, e il fissare criteri più rigidi per la certificazione dell’invalidità per l’attribuzione dei docenti di sostegno”, hanno detto le parlamentari del Pd Mariangela Bastico e Manuela Ghizzoni.

Meno di una settimana fa la maggioranza decise di eliminare l’emendamento che aumentava il livello di invalidità necessario per ottenere la pensione, facendolo passare da 74 a 85 per cento, tra il sollievo dalle associazioni che rappresentano glli invalidi. Ora invece arriva questa norma che “ha l’effetto di rendere difficile l’inserimento scolastico, favorendo il ricorso a percorsi separati e segreganti per coloro che hanno difficoltà d’apprendimento: questo ci appare oggi con sempre più nettezza il reale obiettivo delle politiche del governo”, denuncia il Pd.

“Con una mano il governo raccoglie, pur con ritardo, le giuste proteste degli invalidi sulle pensioni e sugli assegni d’accompagnamento, con l’altra torna a colpire tra i disabili i più deboli tra i deboli: i bambini, i ragazzi e il loro diritto a imparare e a crescere nelle scuole insieme ai loro coetanei”.