Manovra porta: statali 4,5 mld, figli 10 mld, pensioni 5 mld…Chi è lo spacciaballe?

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Ottobre 2019 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA
Manovra porta: statali 4,5 mld, figli 10 mld, pensioni 5 mld...Chi è lo spacciaballe?

Foto di repertorio Ansa

ROMA – Manovra economica porta, ad oggi otto di ottobre, 4 miliardi e mezzo agli statali. Aumenti contrattuali ai dipendenti pubblici per appunto 4,5 miliardi. E che non glieli vuoi dare gli aumenti agli statali? Ecco pronti quasi cinque miliardi. Scrivi, prendi nota, stati sicuro e sereno che poi arrivano, poi.

Manovra economica, detta anche legge di Bilancio, porta ad oggi otto ottobre 10 miliardi per il cosiddetto assegno unico per i figli: 240 euro al mese per figlio fino a che non diventano maggiorenni. Ad occhio almeno dieci miliardi di nuova spesa programmata. Sì, è vero, spesa spalmata in più anni. Ma si comincia da subito. E all’Inps hanno calcolato che, sgravando di contributi l’assegno unico, le casse statali vedono sparire altri 3,7 miliardi.

Manovra economica porta ancora, ad oggi otto ottobre, asili nido gratis per tutti. Quanto fa? Non si sa.

Manovra economica porta, ad oggi otto ottobre, abolizione dei ticket sanitari. Come si recuperano quei soldi, chi paga? Non si sa.

Manovra economica porta, ad oggi otto ottobre, almeno cinque miliardi per le pensioni. Si tratta di togliere il blocco alla rivalutazione delle pensioni di importo sopra i 1.5oo euro lordi. Con questo blocco (si dimentica volentieri la circostanza) è stata pagata Quota 100. Soldi tolti ai pensionati per fare più pensionati.

Manovra economica porta, ad oggi otto ottobre, 40 euro al mese in più in busta paga a partire da luglio 2020, anche se solo per chi ha reddito fino a 26 mila euro lordi l’anno. Fa tra 2,5 e 3 miliardi di spesa.

Manovra economica porta 23 miliardi per non aumentare l’Iva.

Manovra economica porta non precisati ma invocati e garantiti investimenti cosiddetti verdi. Quanti miliardi non si sa.

Manovra economica detta legge di Bilancio, ad oggi otto ottobre sta messa così. Miliardi 14 li facciamo di nuovo deficit, firmando cambiali. E lo facciamo col consenso della Ue. Miliardi sette, forse molto forse, li recuperiamo dal’evasione fiscale. E fa 21 di chiamiamole entrate. Sul lato spese 23 per l’Iva, 5 per le pensioni, 4,5 per gli statali, 2,5 di cuneo fiscale negli stipendi bassi, una frazione di dieci, almeno tre, per assegno unico a figlio. Fa 38 miliardi, anche abbonando le spese promesse per asili nido e investimenti green.

Entrate 21, uscite 38 miliardi. Aritmetico. Sorge allora una domanda: chi è lo spacciaballe? O almeno chi è lo spacciaballe primo, primo nel senso del più potente e instancabile nel produrle?

Facile: il governo, i ministri, le loro interviste o dichiarazioni. Facile ma non proprio vero. Anzi, troppo facile. E’ indubbio malcostume e diseducazione civile per cui ogni politico in qualche modo rapportato al governo non si sente in pace con lo stomaco se non rumina e quindi riversa su un piatto (d’agenzia di stampa e/o social) una balla, una promessa sballata sotto forma di indiscrezione. Sembra proprio, anzi proprio è che la politica, tutta la politica, consideri e tratti i cittadini elettori come gente che si beve la qualunque e un attimo dopo dimentica cosa si è bevuto e passa a bersi qualcosa d’altro.

Quindi i partiti e gli uomini e le donne del governo come primo spacciaballe? Spacciaballe di sicuro, primo non è detto. Spacciano balle anche quelli all’opposizione (se ci fossimo noi…e fai la somma delle ipotesi di spesa dell’opposizione e arrivi a 70 miliardi). Ma l’opposizione in quanto tale può avere il primato ma non può essere il motore primo delle balle.

E allora chi? Gratta gratta, osserva osserva ed ecco che a spacciaballe primo si candida non senza titoli il sistema della comunicazione. Telegiornali e giornali, periodici e all news fanno da enorme e gaudiosa cassa di risonanza alla balla. Mai e poi mai si pongono, osservano il canone della plausibilità. In più della balla ci godono, l’intero sistema della comunicazione la balla della Manovra di Bilancio la cerca, la coccola, la nutre. E sembra di non poterne fare a meno della balla. Il sistema della comunicazione è in uno stato di dipendenza dalla balla di Manovra di Bilancio, senza va in crisi di astinenza. Allora trovato lo spacciaballe primo?

Ma ecco affacciarsi altra candidatura a reclamare il ruolo di primogenitura nell’accudire, allevare, generare balle di manovra. Quale, chi? La gente, noi stessi. Chiediamo a politica e informazione di raccontarci l’implausibile per due motivi. L’uno l’avversione alla realtà: non ci piace, quindi la realtà non c’è. L’altro motivo, più sottile e più profondo: quale che si la realtà, deve proprio valere anche per me? Non si troverà una strada per sfangarla come individuo, famiglia, gruppo definito di contribuenti, categoria, classe anagrafica, sindacato, lobby? Ecco quindi che scrutiamo la manovra di Bilancio a venire cercando di scorgere la misura che ci gioca a favore e ci porta l’acqua per l’orto. Siamo disposti al miraggio, per questo ce lo forniscono.