Ue: “Italia, serve manovra per pareggio 2013”. Poi Rehn rettifica

Pubblicato il 11 Maggio 2012 - 11:47| Aggiornato il 5 Maggio 2014 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Europa ci avverte: la recessione in Italia peggiora e il pareggio di bilancio nel 2013 si può raggiungere… ma solo con una nuova manovra. Un giallo, visto che tempo mezz’ora Olli Rehn smentisce dicendo: “L’Italia è sulla strada giusta e non c’è bisogno di altre manovre”. Poi l’Ue specifica: La manovra ”aggiuntiva” di cui parlano le previsioni della Commissione Ue per il raggiungimento del pareggio nel 2013 “è quella già varata”.

Ore 11.30, l’Ansa batte l’agenzia secondo cui l’Ue ci avverte: “L’Italia raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2013 in termini strutturali solo grazie a una manovra aggiuntiva pari a oltre mezzo punto del Pil”. Tradotto: serve un’altra manovra finanziaria da almeno 8 miliardi di euro. Ore 12.10: il commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn prova a gettare acqua sul fuoco spiegando che “l’Italia è sulla strada giusta per raggiungere il pareggio strutturale di bilancio e non ha bisogno di nuove manovre”. Un’affermazione in netta contraddizione alle previsioni economiche di primavera dell’Ue pubblicate oggi dalla Commissione europea secondo cui il rapporto deficit/Pil italiano sarà a -2% nel 2012 e a -1,1% nel 2013 (più ottimista il governo che prevede un deficit all’1,7% quest’anno e allo 0,5% l’anno prossimo). Di certo – emerge dal documento di Bruxelles – l’obiettivo del pareggio di bilancio non potrà essere quindi raggiunto a politiche invariate.

Insomma di male in in peggio perché dai dati di Bruxelles emerge che il rapporto tra debito e Pil per l’Italia sarà al 123,5% alla fine del 2012 e al 121,8% nel 2013, mentre l’inflazione crescerà fino al 3,2% per scendere al 2,3% l’anno prossimo. Si aggrava anche la recessione: per l’anno corrente il Pil diminuirà dell’1,4%, contro il meno 1,3% previsto a febbraio. Bruxelles stima per il 2013 una ripresa positiva con un aumento dello 0,4% del Pil, rispetto allo 0,5% previsto dal governo.

Secondo la Commissione europea, quest’anno la crescita del Pil nell’Eurozona sarà negativa, a quota -0,3%, mentre l’anno prossimo tornerà positiva a quota +1%. Meglio nell’Ue a 27 dove la variazione sarà nulla per il 2012 e la crescita tornerà all’1,3% l’anno prossimo. Oltre all’Italia, il 2012 sarà un anno di recessione per Grecia (-4,7%), Spagna (-1,8%), Cipro (-0,8%), Olanda (-0,9%), Portogallo (-3,3%) e Slovenia (-1,4%).

“La ripresa è in vista, ma la situazione resta fragile”: così il commissario Ue agli Affari interni Olli Rehn commenta le previsioni economiche di primavera. Il commissario segnala un miglioramento di bilancio e un superamento degli squilibrii, ma avverte: “Senza ulteriori azioni determinate, resterà bassa crescita”. Nel frattempo però la situazione delle finanze pubbliche mostra segnali di miglioramento: il deficit dell’eurozona si attesterà nel 2012 a 3,2% e nel 2013 a -2,9%. In calo anche nella Ue-27 con 3,6% nel 2012 e del 3,3% nel 2013. La Commissione segnala però una “forte differenziazione” tra Stati membri.

Occupazione ancora in calo nella zona euro: la Commissione Ue prevede una diminuzione degli occupati dello 0,5% nel 2012 e una situazione invariata nel 2013 (0,0%). La disoccupazione toccherà così il record dell’11% nel 2012 e si confermerà a questo livello anche nel 2013. Peggiora anche la situazione italiana con un incremento superiore all’un per cento nel prossimo biennio.