Confindustria: “Ora anche lo Stato tiri la cinghia, tagli la spesa pubblica”

Pubblicato il 14 Aprile 2010 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

«Abbiamo tutti tirato la cinghia, cittadini e imprese. È arrivato il momento che anche lo Stato faccia lo stesso, riducendo la spesa e gli sprechi». Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ribadendo le posizioni già espresse nei giorni scorsi a Parma.

Dopo un anno di relativa calma e sostanziale apprezzamento dell’operato del governo la Marcegaglia torna a battere cassa. Inventatevi qualcosa, ma trovate i soldi per finanziare le imprese, questo è il messaggio della Marcegaglia recapitato al governo. Magari tagliando la spesa pubblica. Non è una novità, nessuno può stupirsi di un’impostazione classica della associazione degli industriali.

Sconcerta semmai il contraddittorio sillogismo adottato. Siccome i cittadini hanno tirato la cinghia, adesso licenziamone qualcuno, oppure tagliamogli qualche servizio fondamentale, insomma diamogli la bastonata finale. A meno che per la Marcegaglia lo Stato non rappresenti un’entità astratta che con i cittadini non c’entra niente.

Difficile poi comprendere la giravolta di Confindustria sul governo: promesse mancate, pressioni interne all’associazione, raffreddamento di rapporti consolidati. Eppure quando il Presidente del Consiglio affermava che il suo programma coincideva come una fotocopia al programma di Confindustria nessuna voce si è alzata per eccepire alcunché.

«Le nostre richieste al governo – ha detto Marcegaglia, oggi a Fieramilano per l’apertura del Salone del mobile – sono in una logica di medio termine. Chiediamo – ha aggiunto sottolineando la necessità di una svolta e di scelte nette – di tagliare la spesa pubblica per trovare le risorse per investire in ricerca e innovazione, tagliare il fisco per dare potere d’acquisto». Sono necessari, ha concluso, «impegni veri, concreti e non indeterminati, perchè in un momento come questo in cui ci sono deboli segnali di ripresa non possiamo più essere lasciati soli».

La Marcegaglia ha quindi chiesto al governo di rivedere la politica degli incentivi al consumo inserendo anche un settore come il mobile-arredamento. «Il tema dell’equilibrio dei conti pubblici è un’esigenza reale ma abbiamo avuto il pacchetto di stimoli più basso tra i Paesi Ocse e in un momento delicato come questo supportare i consumatori per l’acquisto di mobili e altri beni fondamentali può essere un modo intelligente per aiutare i cittadini e le aziende».

«In un Paese – ha proseguito il presidente di Confindustria- che per problemi di debito pubblico non ha avuto di fatto un pacchetto di stimolo, i mezzi a disposizione sono pochi e soprattutto sono rimasti fuori alcuni settori fondamentali della nostra economia come il mobile-arredo quindi chiediamo che ci sia un ripensamento e un’attenzione maggiore nei confronti di questo settore». Marcegaglia ha anche toccato il tema della contraffazione, un problema che tocca questo come altri comparti del made in Italy, annunciando che «a inizio luglio faremo una giornata contro la contraffazione, un’iniziativa in cui metteremo assieme tutti settori interessati perché vogliamo che la guerra alla contraffazione diventi elemento forte».