Marchionne risponde picche alla Cgil: “No a un tavolo con il governo”

Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Marchionne

Sergio Marchionne

Per Sergio Marchionne un tavolo con il governo non serve: «Non so che cosa dobbiamo farne. Abbiamo raggiunto un accordo a Pomigliano, c’è la proposta di lavorare sul tavolo di Mirafiori. Il progetto Fabbrica Italia va avanti a pezzi, non aggiungiamo altri problemi».

Alle richieste della Cgil l’amministratore delegato della Fiat risponde picche alla richiesta della Cgil e della Fiom di aprire un tavolo di discussione con Fiat e sindacati-

«Per la Fiat il governo non può fare nulla – dice Paolo Pirani della Uil – non ci sono soldi per aiutarla e anche se ci fossero noi non saremmo d’accordo». «Sono d’accordo con Marchionne – aggiunge il segretario della Fim, Giuseppe Farina – un tavolo con il governo oggi non aggiungerebbe e non toglierebbe nulla».

Per la Cgil invece è «inquietante» le parole di Marchionne. SecondoVincenzo Scudiere, «che sia inutile qualsiasi tavolo possa servire a riavviare quel dialogo necessario al futuro del gruppo automobilistico nel nostro paese».

Secondo quanto scrive Repubblica qualche indiscrezione sul piano di Marchionne sarebbe contenuta in un opuscolo diffuso  dalla Fismic ai suoi delegati. «Una ipotesi di distribuzione dei futuri modelli che prova a tradurre in realtà lo schema generico presentato dall’ad del Lingotto ad aprile. Così, confermata la produzione della Panda a Pomigliano, per Mirafiori si confermerebbe quella dell’attuale Mito e anche della sua erede cui si aggiungerebbe un Suv di piccole dimensioni destinato alla vendita sui mercati di tutto il mondo. Secondo questa ricostruzione il piccolo Suv e la Mito potrebbero portare la produzione di Mirafiori a circa 300 mila auto all’anno giustificando addirittura un aumento dell’attuale occupazione. Molti nuovi modelli di segmento C e D (le auto medio-alte) sarebbero prodotti a Cassino. A Melfi verrebbe prodotta l’erede della Grande Punto».