Marchionne contro "Repubblica": racconta balle

Pubblicato il 25 Marzo 2010 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

da: Il Giornale

Ieri Sergio Marchionne è andato su tutte le furie. A farlo uscire dai gangheri le indiscrezioni pubblicate da Repubblica sul piano industriale che l’amministratore delegato del gruppo Fiat presenterà il 21 aprile. Anticipazioni in chiave negativa per i già delicati rapporti sindacali del Lingotto (5mila tagli a fronte di una produzione italiana incrementata del 50%, drastica riduzione del numero dei modelli: dagli attuali 12 a 8) che, tra l’altro, escono alla vigilia della tornata elettorale dove, proprio in Piemonte (si ipotizzano 2.000-2.500 tagli a Mirafiori), si disputa una delle battaglie più interessanti. Marchionne, comunque, l’ha presa male: «Tagli? Smentisco tutto. Non è il nostro piano, stiamo ancora lavorando. È la crisi più profonda che abbiamo visto in Europa e noi non abbiamo licenziato nessuno. Cercare di picchiare la Fiat in un momento come questo è la cosa più sproporzionata che abbia mai visto, è quasi vergognoso». A Marchionne ha fatto eco il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, il quale ha definito «inquietanti» e capaci di suscitare «allarme sociale», le notizie pubblicate. «Il governo – ha aggiunto – proseguirà con fermezza nel dialogo con le parti, lungo la linea tenuta a difesa di un legittimo interesse nazionale a tutela prioritaria dei siti produttivi e dei posti di lavoro in Italia». Non sono mancate le reazioni sindacali: «Voglio stare alle dichiarazioni che ha fatto Marchionne – ha commentato Luigi Angeletti (Uil) – ma resta il fatto che il Lingotto dovrà dare risposte concrete che ci consentano di capire se vorrà continuare a essere, come dice, la principale azienda italiana o se intende separare i destini di Fiat da quelli dell’Italia. E questo sarà possibile farlo solo quando conteremo i miliardi che…

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