Mediazione obbligatoria: limite tre mesi, escluse controversie stradali

Pubblicato il 18 Giugno 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Mediazione obbligatoria: limite tre mesi, escluse controversie stradali

Mediazione obbligatoria: limite tre mesi, escluse controversie stradali

ROMA – Mediazione obbligatoria: limite tre mesi, escluse controversie stradali. Il Governo Letta ci riprova, nonostante le bocciature della Consulta e i dubbi di legittimità costituzionale e l’opposizione della lobby degli avvocati (il decreto deve passare per le forche caudine del parlamento dove l’avvocatura è rappresentata in massa): ma la mediazione/conciliazione nei processi civili torna obbligatoria, con l’obiettiv0 di sfoltire nei tribunali almeno un milione di cause arretrate. Obiettivo nobile, improrogabile e condiviso: perché i cittadini meritano una giustizia celere e efficiente. Il Governo ha inquadrato lo stato (deficitario) dell’arte:

Lo stato della giustizia civile costituisce, senza dubbio, uno dei fattori esogeni di svantaggio competitivo per la società italiana, in particolare per chi produce e lavora. Siamo al 158° posto nel mondo nell’indice di efficienza di recupero del credito a causa dei tempi lunghi e 1.210 giorni è la durata media dei procedimenti civili per il recupero crediti. Allarmante è, inoltre, il numero di condanne riportate dallo Stato per violazione del termine della ragionevole durata dei processi. (Consiglio dei Ministri 15 giugno 2013, n. 9, Estratto sulla Giustizia)

Le varie associazioni degli avvocati esprimono la massima contrarietà. In punta di diritto: non succede in nessun paese europeo che a un cittadino venga negato il diritto ad andare subito dal giudice, e non gli si può imporre di intraprendere un tentativo coercitivo (cioè proteggere ed eventualmente indennizzare propri interessi) in assenza delle garanzie di qualità e terzietà. Da un punto di vista costituzionale: non sono servite a niente tutte le sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato intanto l’eccesso di delega nella redazione del decreto legge licenziato dal governo Berlusconi (e appunto bocciato)? Senza contare la “bugia” (Anai, De Tilla) del milione di processi in meno.

C’è anche, però, tra gli avvocati, la fazione favorevole alle conciliazioni: l’avvocato Morello canta vittoria perché il decreto ribalta la sentenza della Consulta la quale andava e va presa come uno stop temporaneo “per far rinascere l’istituto della mediazione più forte di prima”.

In ogni caso il Governo procede forte della convinzione (nonostante le proteste) di aver recepito i suggerimenti dell’avvocatura e aver risolto le criticità individuate dalla Consulta. Quindi:

a) sono escluse le controversie inerenti la responsabilità per danno derivante da circolazione di veicoli e natanti;

b) viene introdotta la mediazione prescritta dal giudice fuori dai casi di obbligatorietà;

c) chi avesse avuto diritto al patrocinio legale  a spese dello Stato accederà alla mediazione gratuitamente;

d) sono previsti incontri preliminari, informativi con i mediatori;

e) i costi della mediazione rispondono a standard precisi e forfettizzazioni che ne abbattono drasticamente l’impegno finanziario;

f) tre mesi invece di quattro è la durata temporale della mediazione;

g) l’accordo davanti al mediatore deve essere omologato dal giudice ma anche sottoscritto dagli avvocati;

h) gli avvocati possono svolgere la professione di mediatori.