Spesa pubblica, ultimo giro: milioni a missioni, università, 5 per mille

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ultimo giro di spesa pubblica, nel 2012 i soldi si spenderanno per: cassa integrazione “in deroga”, missioni all’estero, università pubbliche e non, scuola privata, 5 xmille, ‘bonus lavoro’, trasporti, diritto allo studio. L’Italia, secondo la bozza della Legge di Stabilità, si prepara ad esempio a sborsare 700 milioni per le missioni “di pace” all’estero, un miliardo per gli ammortizzatori sociali “in deroga”, 400 milioni  per le università statali e 20 milioni per quelle non statali legalmente riconosciute, poco più di 200 milioni per le scuole non statali.

Vediamo i dettagli di spesa più nel dettaglio, così come previsti dalla bozza della Legge di Stabilità. Nel 2012, dice la bozza, ci sarà 1 miliardo in più per gli ammortizzatori ”in deroga”. Ed è la spesa più sostanziosa, a cui segue quella per rifinanziare le missioni internazionali di pace: nel 2012 si spenderanno per questo 700 milioni di euro aggiuntivi.

Per le scuole non statali ”è’ autorizzata la spesa di 242 milioni di euro per l’anno 2012”. Le risorse per il diritto allo studio ammontano poi, sempre per il 2012, a 150 milioni di euro. Al fondo per il finanziamento delle università andranno invece, per l’anno 2012, 400 milioni di euro in più. Stessa cifra che si dovrebbe spendere per finanziare “misure di sostegno al settore dell’autotrasporto merci” e per il 5 per mille. Alle università non statali legalmente riconosciute andranno invece 20 milioni di euro.

Viene prorogata a tutto il 2012 poi la tassazione agevolata dei premi di produttività che “si applica ai titolari di lavoro dipendente non superiore nell’anno 2011 a 40.000 euro”.

Per quanto riguarda poi  i circa 1,6 miliardi aggiuntivi, rispetto all’obiettivo minimo di 2,4, incassati dallo Stato nell’asta delle frequenze 4G, si è deciso che non andranno nemmeno in parte (era previsto il 50%) alle telecomunicazini (Tlc) ma andranno al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e all’istruzione. Se la bozza venisse confermata, quindi, il settore dovrebbe fare a meno di circa 800 milioni di euro di finanziamenti da parte dello Stato. La legge attualmente prevede infatti che il 50% dei proventi aggiuntivi rispetto ai 2,4 miliardi previsti debbano tornare al settore. L’asta si è chiusa con un introito che ha sfiorato i 4 miliardi di euro, quindi i proventi in piu’ ammontano a 1,6 miliardi, di cui la meta’ e’, per l’appunto, 800 milioni. La bozza modifica invece il testo originario e dice che ”eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di cui al presente comma sono riassegnate per il 50% al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% ad incremento della dotazione del fondo di cui all’articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n.5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n.33”.

La bozza della Legge di Stabilità prevede inoltre che nel futuro, e già a partire dal prossimo anno, la flessibilità nell’allocazione delle risorse per ciascun ministero si amplierà, tenuto conto delle riduzioni di fondi già decise e della nuova procedura di ‘spending review’ che dovrebbe essere avviata entro l’anno. ”A fronte della complessiva azione di contenimento e riordino della spesa in linea generale si amplieranno per il quinquennio 2012-2016 le misure di flessibilità gestionale già previste” dalla legge ”tenuto conto in particolare che le rimodulazioni potranno riguardare anche le spese classificate tra quelle ‘non rimodulabili”.

Nella Tabella A del disegno di legge stabilità, poi, è previsto un accantonamento che ”comprende le risorse a favore del progetto ‘De Tax’ per interventi sanitari nei Paesi poveri”. Accantonamenti sono previsti per una serie di altre misure, anche nelle altre tabelle. Per esempio per la questione dell’Iva sulla Tia, la tariffa di igiene ambientale, per l’attuazione delle norme a favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili, solo per citare alcune voci.