Montepaschi: Fondazione chiude cessione banca, venduto 11,45%

Pubblicato il 31 Marzo 2012 - 00:38 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 30 MAR – La Fondazione Mps completa il piano di dimissione della banca per abbattere il maxidebito. E' di stasera l'ufficiaLizzazIone della cessione di un ulteriore 3,25% del Montepaschi che porta la Fondazione ad aver alienato complessivamente l'11,45%, raggiungendo sostanzialmente cosi' l'obiettivo prefissato.

La Fondazione ha infatti comunicato che ''ad oggi e' stata ceduta una quota complessiva pari a circa l'11,45% del capitale sociale di BMPS ad un prezzo medio di circa 0,365''. Si tratta di un ulteriore 3,25%, dopo la cessione dell',8,2% definita la scorsa settimana.''L'Ente – si legge in una nota – ritiene di aver sostanzialmente raggiunto l'obiettivo prefissato di cedere tutte le azioni libere da pegno (pari a circa il 12,99% del capitale di BMPS) in vista della definizione del piano di ribilanciamento con i creditori finanziari''. Archiviato il giovedi' nero dei conti in rosso, il Montepaschi volta pagina e mette a segno un importante tregua con i sindacati in vista della manovra taglia-costi da 80 milioni di euro. Il tutto mentre sul fronte proprietario le diplomazie, in primis quelle della famiglia dei neo-azionisti Aleotti, sono a lavoro per sciogliere il rebus liste che dovranno essere depositate entro lunedi' prossimo in vista dell'assemblea per il rinnovo dei vertici del 27 aprile.

In mattinata, quindi, il direttore generale del Monte, Fabrizio Viola, ha ricevuto le rappresentanze di categoria per far luce sul piano. Il banchiere avrebbe, quindi, sgombrato il campo da equivoci, garantendo che sul tavolo non c'e' l'ipotesi di licenziamenti collettivi. Per questo motivo i sindacati hanno fatto sapere che ci sono ''i presupposti per una sospensione delle iniziative di lotta indette'', tra cui gli scioperi, e la possibilita' di proseguire il confronto con il Monte.

Sullo sfondo, poi, ci sono i soci di minoranza. I legali stanno lavorando infatti per la messa a punto delle liste di candidati per i sei posti a loro riservati in Cda. Dopo la formazione presentata dalla Fondazione, che nominera' sei consiglieri capitanati da Alessandro Profumo come presidente al posto di Giuseppe Mussari, adesso la parola spetta alla famiglia Aleotti – da una settimana azionista col 4% -, Unicoop Firenze (2,42%) e Axa (2,05%). L'ipotesi su cui si sta lavorando i legali sarebbe quella di fare una lista unica. Fonti assicurano che la situazione resta fluida e che la partita si chiudera' lunedi' stesso. Alla famiglia Aleotti dovrebbe andare la vice-presidenza cosi' come lo e' stato fino a pochi mesi fa per Francesco Gaetano Caltagirone quando possedeva una quota analoga.

Intanto, in Borsa il titolo ha continuato a perdere quota (-1,65% a 0,31 euro) dopo il tonfo della seduta precedente scatenato dai conti in rosso per quasi 4,7 miliardi per via delle forti svalutazioni sull'avviamento. Nessun commento e' arrivato dal presidente Mussari che ieri non aveva partecipato alla presentazione dei risultati alla comunita' finanziaria per impegni istituzionali come presidente dell'Abi. ''Credo che Viola abbia fatto benissimo e sottoscrivo tutto quello che ha detto'', si e' limitato a dire alla stampa il numero uno uscente.