Moody's: sentenza sull'Italia rimandata ad ottobre

Pubblicato il 17 Settembre 2011 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 17 SET – Il rating dell'Italia 'Aa2' resta sotto osservazione per un possibile downgrade da parte di Moody's. Si tratterebbe del primo taglio negli ultimi 18 anni. Nel maggio del 1993, infatti, l'agenzia statunitense abbasso' il giudizio sul debito sovrano italiano di un gradino ad 'A1' da 'Aa3'.

Se la scure di Moody's dovesse abbattersi sul Paese il mese prossimo, l'Italia finirebbe in quel girone di Stati membri dell'eurozona che quest'anno hanno dovuto subire l'onta di vedersi sforbiciato o addirittura brutalmente abbattuto dall'agenzia il giudizio di merito sul proprio debito sovrano.

Nell'ordine, Grecia affossata a 'Ca', ossia ad una soglia dal default, Portogallo e Irlanda ridotti a spazzatura, rispettivamente con rating 'Ba2' e 'Ba1', Spagna tagliata ad 'Aa2' e ancora sotto la lente per un ulteriore declassamento a causa dei problemi generati dalle ''pressioni'' sulla capacita' di finanziamento del debito. ''Un downgrade dell'Italia potrebbe aggravare una situazione politica gia' difficile, dopo un decennio virtualmente senza crescita che ha pesato sulla riduzione del debito'', commentano gli analisti.

Moody's ha posto sotto osservazione il rating dell'Italia il 17 giugno scorso, spiegando che i motivi per la revisione sono: ''le sfide di crescita legate alle debolezze strutturali macroeconomiche e al possibile aumento dei tassi di interesse nel tempo. I rischi nell'attuazione del piano di risanamento di bilancio che richiede una riduzione del debito e il mantenimento a livelli sostenibili. I rischi legati al cambio delle condizioni di finanziamento dei paesi europei con alto livello di debito''.

L'esame di solito dura tre mesi e l'agenzia si sarebbe dovuta esprimere ieri ma le crescenti ''sfide economiche e finanziarie e gli sviluppi politici nell'area euro'' l'hanno convinta ad allungare di un mese la sua revisione. Intanto, sempre per quanto riguarda la crisi dei debiti sovrani, ritorna a salire la tensione sulla Grecia.

La prossima tranche di aiuti, che rientra nel primo piano di salvataggio ed era attesa per settembre, e' slittata ad ottobre e se non dovesse arrivare, il governo greco potrebbe essere obbligato a dichiarare il default.

''Atene non ha agito in modo consistente per raggiungere tutti gli obiettivi di bilancio e deve impegnarsi a fare tutto il necessario per centrare il target'', ha avvertito il ministro delle Finanze svedese, Anders Borg, a margine del vertice Ecofin a Wroclaw, sottolineando che l'esecutivo del Premier Papandreou ''deve portare a termine la missione a qualunque costo''.

Durante il vertice, tuttavia, ha assicurato il ministro delle finanze spagnolo, Elena Salgado ''i ministri dell'eurogruppo non hanno nemmeno preso in considerazione l'eventualita' di un default della Grecia''.