Monte dei Paschi di Siena, sì all’aumento di capitale

Pubblicato il 12 Aprile 2011 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Monte dei Paschi di Siena scioglie la riserva e, raccogliendo l’invito del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, vara l’aumento di capitale da 2 a 2,47 miliardi per rimborsare i Tremonti Bond (1,9 miliardi) e rafforzare il patrimonio Core Tier1, mantenendolo in sicurezza ben al di sopra della soglia dell’8% chiesta oramai dal mercato.

Il consiglio riunito nel pomeriggio di ieri, 11 aprile ha deciso di convocare l’assemblea per un’operazione di rafforzamento di patrimonio basata su due ‘pilastri’: un’aumento in opzione agli azionisti fino a 2 miliardi e il riacquisto di titoli ibridi ‘fresh‘ 2003 grazie a un ulteriore aumento fino a 471 milioni.

Il cda ha anche approvato il nuovo piano di impresa 2011-2015. La Fondazione Mps (principale azionista con il 54,85%) condivide l’operazione che comporta ”un grande sforzo” (si parla di indebitamento e di cessioni di quote non strategiche) e formalizzerà l’appoggio nei prossimi giorni.

L’Ente ha fatto sapere di essere pronto a diluirsi rimanendo però sopra la soglia del 50% ”in difesa dell’autonomia e della non scalabilità della banca” che deve ora fare scelte ”coraggiose” per una maggiore redditività. Ancora da definire i valori dell’operazione: la Borsa ipotizza uno ‘sconto’ del 20-25% rispetto ai corsi attuali e quindi a circa 0,7 euro per azione.

La mossa dell’istituto senese arriva dopo gli aumenti varati nelle ultime settimane prima da Ubi Banca e poi da Intesa Sanpaolo (il Banco Popolare aveva preceduto tutti lanciandolo a gennaio) in scia alla pubblica esortazione di Draghi di rafforzare il capitale prima della pubblicazione degli stress test europei a giugno. Con l’iniziativa di Mps resta così solo Unicredit fra le cinque ‘grandi’ che saranno oggetto dei test.

Tornando a Mps l’aumento, rileva la banca, è ”destinato al futuro rimborso dei Tremonti Bond (che costano 160 milioni di euro l’anno in interessi ndr) e al rafforzamento della dotazione patrimoniale del gruppo al servizio del nuovo Piano d’Impresa”. Per il riacquisto dei titoli fresh è previsto un ulteriore aumento di capitale da offrire in opzione agli azionisti per ulteriori massimi 471 milioni di euro.

Il prezzo di riacquisto è pari al 44% del valore nominale dei titoli con un rafforzamento della qualità e della quantità del patrimonio di vigilanza in ottica di Basilea3 e una generazione di una potenziale plusvalenza con un conseguente incremento del Core Tier I di circa 16-18 punti base in caso di integrale riacquisto.

La banca acquisterà i titoli da Mediobanca la quale, in nome e per conto proprio, li reperirà sul mercato. Il consorzio di garanzia sull’operazione vede partecipare JP Morgan, Mediobanca e Mps Capital Services-Banca per le Imprese in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners nell’ambito dell’offerta. Banca Imi, Credit Suisse, Deutsche Bank e Goldman Sachs agiranno in qualità di joint bookrunners. Unicredit è fra i co-bookrunner.