Murdoch (Fox, Sky, Wsj, Times): qualità prima dividendi poi

Pubblicato il 25 Febbraio 2009 - 15:04| Aggiornato il 19 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

Anche oggi Rupert Murdoch, il magnate dei mass media, fa parlare di sé. Il sito americano Drudge Report, quello che ha lanciato il caso Clinton – Lewinsky, sembra avere ottenuto una comunicazione interna alla News Corporation, firmata da Murdoch in persona.

Si tratta di una nota urgente, precisa Matt Drudge, in cui il padrone di Fox, Sky, del Wall Street Journal, del Sun e del Times di Londra avverte i suoi più diretti collaboratori: “Siamo proprio nel mezzo di una fase della storia in cui le nazioni saranno ridefinite e il loro futuro sarà profondamente cambiato”. Nota Drudge che questo drammatico richiamo coincide con un momento in cui i mercati continuano la loro caduta libera e il futuro dei mezzi di comunicazione diventa sempre più confuso.

“Molta gente – aggiunge Murdoch – subirà pressioni estreme e molte aziende saranno ferite a morte. I nostri concorrenti saranno tentati, sbagliando, di scegliere la strada semplice, riducendo la qualità, alla ricerca di risultati immediati sui dividendi”. E ancora: “Voglio essere molto chiaro sulla nostra azienda: là dove altri potranno fare un passo indietro rispetto al loro impegno con i loro spettatori, i loro utenti, lettori e clienti, noi rimmoveremo il nostro”.

“La direzione che prenderemo ora e nei prossimi anni, definirà il carattere della nostra azienda per decenni”.

Da qualche  tempo a questa parte le cattive notizie per la News Corp. di Rupert Murdoch sembrano non finire mai. Questo mese,  nel vortice della recessione,  ha subito nel trimestre una inconsueta perdita. Le sue azioni valgono ora meno di 7 dollari, un crollo del 75% dalla massima quotazione, segno inconfutabile che gli investitori stanno correndo ai ripari.

A peggiorare ulteriormente le cose è arrivata ora  la notizia, pubblicata dal Los Angeles Times, che Peter Chernin, stimato amministratore delegato, a tutti gli effetti numero due di Murdoch, lascera’ il suo incarico quando scadrà a giugno. La prevista dipartita di Chernin ha fatto perdere alle azioni della News Corp. un altro 4,3%.

Allo stato dei fatti non sembra che Murdoch, 78 anni, abbia intenzione di sostituire Chernin, ma che intenda sostituirlo personalmente o redistribuire i suoi incarichi tra più dirigenti.

Chernin è solo l’ultimo dei dirigenti che hanno lasciato la News Corp. All’inizio degli anni novanta, per esempio, Barry Diller, l’ideatore del Fox network, se ne è andato, anche lui, come Chernin, esasperato dalla riluttanza di Murdoch a concedere più autonomia ai suoi collaboratori.

Ma questa volta la partenza di Chernin assume conseguenze diverse. La decisione di Murdoch di distribuire gli incarichi di Chernin arriva in un momento difficile per News Corp. In particolare gli investitori non hanno visto di buon occhio la decisione del magnate di rilanciare nel campo dei quotidiani, come con l’acquisto della Dow Jones Co., che pubblica il Wall Street Journal, poco prima che l’industria dell’editoria cadesse vittima della crisi economica. All’acquisto della Dow Jones Co. Chernin si era fermamente opposto, ma inutilmente.

Inoltre, la partenza di Chernin priva la News Corp. del suo interlocutore privilegiato con Wall Street e Hollywood, un collegamento considerato dagli investitori cruciale per la stabilità dell’azienda, che fattura 33 miliardi di dollari l’anno.

Nonostante le assicurazioni di Murdoch riguardo ad una transizione senza scossoni, la partenza di Chernin mette in evidenza una grave vulnerabilità di News Corp. ovvero la pervicace ostinazione di Murdoch a non pensare alla sua successione e preparare qualcuno – come Chernin – che possa sostituirlo da un momento all’altro. ”A Wall Street Chernin piaceva, e il fatto che se ne vada è una grave perdita”, ha dichiarato Anthony Valencia, un media analyst delle TWC.

Il problema della successione esiste da tempo, perché Murdoch intende lasciare la guida dell’azienda ad uno dei suoi figli. A quanto se ne sa, a condurre l’azienda potrebbero essere il figlio più giovane di Murdoch, James, 36 anni, o sua figlia Elisabeth, 40 anni. In un primo momento era parso che l’erede sarebbe stato il figlio maggiore, Lachlan, ma questi se ne andò nel 2005 dopo una lite col padre.

Il problema è però che negli ambienti di Wall Street nessuno dei figli di Murdoch è ritenuto in possesso della stoffa necessaria per prendere il suo posto, neanche come numero 2.