Le banche non concedono più i mutui agli immigrati e un calo significativo dell’offerta di credito (credit crunch) minaccia di trasformarsi in una vera e propria emergenza abitativa.
La pressoché totale scomparsa di prestiti per la casa con un elevato “loan to value”, cioè che coprono una percentuale del valore dell’immobile superiore al 70-80 per cento, ha infatti spazzato via dal mercato degli acquirenti gli immigrati in Italia. E la situazione peggiorerà ulteriormente nel 2010.
A tracciare il quadro della situazione e della relativa contrazione del mercato dell’intermediazione immobiliare legato agli acquisti degli stranieri è un rapporto di Scenari immobiliari. Più nel dettaglio, il 2009 si chiuderà con 78mila acquisti di case realizzati dai lavoratori immigrati in Italia, il che equivale a una contrazione del 24,3 per cento rispetto allo scorso anno.
Nel 2010 gli acquisti potrebbero poi essere solo 53mila, la metà rispetto alla media degli ultimi anni, se le banche non riprenderanno a concedere muti. Insomma, una vera e propria emergenza per quei 3,5 milioni di lavoratori immigrati che vivono in locazione: di questi circa mezzo milione potrebbe comprare una casa, purchè ci sia la possibilità di pagare un mutuo che superi lo scoglio dell’80 per cento del valore del bene che si intende acquistare.
Si tratta di tutti coloro i quali hanno un lavoro che gli consentirebbe di pagare un mutuo per la casa con una rata di circa 500-600 euro al mese, ma che hanno anche poche disponibilità in contanti.
Negli ultimi cinque anni, secondo Scenari Immobiliari, gli immigrati hanno comprato oltre 600mila alloggi, per una spesa di circa 70 miliardi di euro. Ma chi compra? Secondo il rapporto, nel 2009 ad acquistare casa in Italia sono stati soprattutto rumeni, cinesi e indiani. La spesa media per l’abitazione non è peraltro cambiata rispetto agli anni precedenti e si aggira intorno ai 110mila euro.
Attualmente, dei circa 4,5 milioni di stranieri regolarmente residenti in Italia, il 61,3 per cento vive in locazione, il 9,1 per cento alloggia presso parenti o altri connazionali e l’8,5 per cento presso il luogo di lavoro. Il rapporto di Scenari Immobiliari si basa anche su interviste a circa 400 agenti immobiliari: il 65 per cento riferisce una situazione di crisi relativa al mercato degli immigrati, legata in primo luogo alla difficoltà a reperire un mutuo a copertura totale.
Dove comprano i pochi fortunati che riescono ad avere accesso all’abitazione di proprietà? La classifica è strettamente legata alla mappa del lavoro straniero, con in testa Prato (23%), seguita da Roma (16,5%), Torino (11,5%), Venezia (9,2%), Milano (7,8%) e Bologna (6%).