Non c’è concorso senza ricorso: selezioni durano anni, finiscono al Tar

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2017 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA
Non c'è concorso senza ricorso: selezioni durano anni, finiscono al Tar

Non c’è concorso senza ricorso: selezioni durano anni, finiscono al Tar

ROMA – Non c’è concorso senza ricorso: selezioni durano anni, finiscono al Tar. La corsa al posto fisso in Italia alimenta la febbre da concorso, una fabbrica delle selezioni che sfortunatamente non sembra funzionare. In genere la durata ha tempi biblici che finiscono per scoraggiare i migliori e più preparati che magari già lavorano, mentre quando pure i concorsi giungono a conclusione sono sottoposti alla minaccia permanente dell’immancabile ricorso al Tar che finisce per bloccare tutto.

Sergio Rizzo svolge su Repubblica il rosario dei concorsi stoppati per i più diversi motivi, cominciando dal dato statistico di una popolazione di aspiranti impiegati con posto fisso: 393mila persone – una città come Bologna – hanno partecipato a due soli concorsi per 830 posti disponibili. Un po’ più di 300mila per 800 posti di cancelliere di tribunale, il resto per 30 posti di assistente in Banca d’Italia.

Bene, il concorso per entrare dal portone di Via Nazionale è stato bloccato: il Tar dovrà pronunciarsi sul ricorso di chi è stato escluso perché privo di laurea, una discriminazione secondo i sindacati, una speranza per i 76mila diplomati finora esclusi, visto che il tribunale amministrativo aveva bocciato il bando che prevedeva un voto minimo di 105 alla laurea. Quello dei cancellieri era stato già fermato intanto per il ricorso di una concorrente albanese esclusa per motivi di cittadinanza e riammessa da un tribunale.

A luglio dello scorso anno era toccato invece al Tar del Lazio, come ha raccontato Marco Ruffolo sulle pagine del nostro Affari & Finanza, annullare il primo concorso regionale per 40 infermieri bandito negli ultimi nove anni. Sei mesi dopo gli esami per l’assunzione di 34 impiegati sono finiti sotto la mannaia del Tar dell’Umbria, mentre il Tar del Piemonte bloccava il concorso per 150 infermieri a Torino, dopo che in 2.500 avevano già superato le selezioni. Ma questo è niente rispetto a quello che è successo per il concorsone del Comune di Roma, con il quale si sarebbe dovuto fra l’altro rimpinguare di 300 unità il corpo dei vigili urbani della Capitale. Bandito nel 2010, è stato sospeso per sette anni. (Sergio Rizzo, La Repubblica)