Roubini: “Se torna la forca spread ora corda più corta”. Peggio che nel 2011

Pubblicato il 27 Febbraio 2013 - 14:07| Aggiornato il 11 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Se la crisi arriverà sarà peggiore di quella del 2011”. Nouriel Roubini, economista della New York University, manifesta la sua preoccupazione per la situazione economica italiana in un’intervista a Repubblica. Se la forca dello spread dovesse tornare, la corda stavolta sarà decisamente più corta.”Ingovernabità, la peggiore parola per i mercati”, spiega Roubini. Perché se nel 2011 la Bce comprò 103 miliardi di titoli di Stato italiani in gran segreto, salvandoci dal crac, ora non potrà. La speranza per l’Italia è il fondo salva-Stati, ma affinché Bce, Fmi e commissione Ue concedano il fondo un governo italiano (stabile) deve garantire le condizioni che chiederanno. Stabilità di governo che al momento l’Italia non potrà garantire.

Per Roubini se l’Italia rientrerà nella zona rischio dei mercati, mentre lo spread avanza, magari trascinando la Spagna con sé, stavolta il salvataggio sarà più difficile rispetto al 2011:

“Le regole europee sono cambiate. Non sono più quelle del 2011 quando la Bce comprò in silenzio un gran numero di Btp italiani (per 103 miliardi di euro, ndr) per sostenerne i corsi. Nel frattempo la Bce ha messo in piedi le Otm (Outright monetary transaction) e il fondo salva-Stati è stato ricapitalizzato, ma per accedere ai rispettivi meccanismi occorre che il governo sottoscriva un memorandum di impegni accettato da Bce, Fmi e commissione Ue. E questi signori non controfirmeranno mai un accordo con un governo dimezzato, poco affidabile, di scarsa durata e soprattutto non sostenuto da un forte consenso popolare, quale mi sembra che sarebbe oggi qualsiasi esecutivo che dovesse essere formato in Italia”.