Nuovo Isee, si dichiarerà anche il patrimonio per stanare i furbetti del Welfare

Pubblicato il 13 Giugno 2013 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA
Nuovo Isee, si dichiarerà anche il patrimonio per stanare i furbetti del Welfare

Nuovo Isee, si dichiarerà anche il patrimonio per stanare i furbetti del Welfare

ROMA – Ancora un passo avanti per il nuovo Isee, l’Indicatore di situazione economica equivalente, che ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Unificata Stato-Regioni. Ora dovrà andare alle commissioni parlamentari competenti e infine in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. L’Isee riveduto e corretto prevede una  maggiore tutela per le famiglie numerose che abbiano almeno tre figli. Come? Facendo la guerra ai cosiddetti furbetti del welfare con una potenziale arma in più: l’autodenuncia oltre al reddito anche del patrimonio mobiliare. E’ questa la vera new entry dell’Isee che promette più equità e giustizia sociale perché chiunque possegga barche, ville e auto di lusso verrebbe così automaticamente escluso dagli sconti.

Ad oggi quasi il 30% della popolazione italiana passa attraverso l’Isee per la fruizione delle prestazioni sociali agevolate. Il nuovo provvedimento, illustrato in conferenza stampa dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio e i presidenti di Anci, Alessandro Cattaneo, Upi Antonio Saitta e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.

”Il nuovo Isee è uno strumento di equità e, crediamo, di giustizia che permette di uscire da un vizio tutto italiano: il fatto che non si pensi che, fruendo di prestazioni agevolate, si tolga questo diritto ad altri, che ne hanno realmente bisogno”, ha detto il ministro Delrio che ha illustrato il provvedimento.

Giovannini auspica ”che il Parlamento esprima il più presto possibile il parere necessario. Ogni giorno, con il vecchio Isee, siamo in condizioni subottimali, prima questo strumento passa, prima diventa reale. Un giorno in più con il vecchio sistema è un giorno in più di ingiustizia”.

L’accordo tuttavia rafforza i paletti messi in campo dalle autonomie locali affermando che nella determinazione e applicazione dell’Isee ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate sono “fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie, ferme restando le prerogative regionali”.