Ocse, disoccupazione aumenta ancora: 12,9%. Un giovane su due senza lavoro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Settembre 2014 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA
Ocse, disoccupazione aumenta ancora: 12,9%. Un giovane su due senza lavoro

Ocse, disoccupazione aumenta ancora: 12,9%. Un giovane su due senza lavoro

PARIGI – Aumenta ancora la disoccupazione in Italia: secondo le stime dell‘Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) entro la fine del 2014 salirà al 12,9%. Ma a preoccupare è soprattutto la situazione tra i giovani: più della metà dei ragazzi sotto i 25 anni (il 52,5%) ha un lavoro atipico, tra finte partite Iva e precariato tout court. Il doppio rispetto al 26,2% del 2000.

Nel complesso, la disoccupazione tra gli under 25 nel 2013 ha toccato quota 40%, quasi il doppio del livello pre-crisi (20,3% nel 2007). Sette lavoratori su dieci, poi, vivono una “sfasatura” tra la loro occupazione e il loro percorso formativo: hanno qualifiche troppo elevate o troppo basse per il lavoro che svolgono o svolgono una professione che non ha nulla a che vedere con l’università frequentata.

L’Italia ha un altro triste record: è il quarto Paese nell’area Ocse (che conta 34 Paesi membri) per diffusione di false partite Iva: lavoratori che appaiono ufficialmente come liberi professionisti ma che di fatto offrono prestazioni subordinate. Peggio di noi fanno solo Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia.

Rispetto alle stime Ocse dell’anno scorso l’Italia ha perso una posizione a favore dell’Irlanda, dove il tasso di disoccupazione è sceso dal 14,5% al 12% negli ultimi dodici mesi.

L’Italia, poi, è anche l’unico Paese tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione rispetto all’anno scorso è aumentato. Sono infatti migliorati i dati di Grecia (27,8% nel 2013), Spagna (27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia (14,6% nel 2013).

Al lato opposto della classifica, i Paesi Ocse con il minore tasso di disoccupazione sono Norvegia (3,3%), Giappone (3,5%), Corea del Sud (3,7%), Austria (4,7%), Svizzera (4,8%), Messico (4,9%) e Germania (5,1%).