Oltre 100mila imprese chiuse nel 2012: anno orribile per Cerved

Pubblicato il 13 Febbraio 2013 - 12:12| Aggiornato il 24 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nel 2012 oltre 100mila imprese hanno chiuso tra fallimenti, liquidazioni e procedure non fallimentari. Un anno orribile, secondo la Cerved, che stima un boom dei concordati preventivi. Il dato totale sulla chiusura delle aziende l’anno scorso è stato superiore del 2,2% al record toccato nel 2011.

Secondo i dati Cerved, le imprese italiane che hanno chiuso nel 2012 sono 104mila: 12mila per fallimento, 90mila per liquidazione e 2mila per procedure non fallimentari. La forte crescita delle nuove forme di concordato preventivo è nata con la riforma entrata in vigore a settembre: Cerved, il gruppo specializzato nell’analisi della situazione finanziaria delle imprese, stima che nel solo quarto trimestre del 2012 siano state presentate circa 1.000 domande, soprattutto nella forma del concordato con riserva.

Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato del Cerved, ha detto: “Il picco toccato dai fallimenti supera del 64% il valore registrato nel 2008, l’ultimo anno precrisi: sono stati superati anche i livelli precedenti al 2007, quando i tribunali potevano dichiarare fallimenti anche per aziende di dimensioni microscopiche”.

Nel 2012 la recessione ha avuto un impatto violento nel comparto dei servizi (+3,1%) e nelle costruzioni (+2,7%), mentre la manifattura, pur con un numero di fallimenti che rimane a livelli critici, ha registrato un calo rispetto all’anno precedente (-6,3%).

Dal punto di vista territoriale, le procedure sono fortemente aumentate nel Nord Ovest (+6,6%) e nel Centro (+4,7%), mentre sono rimaste ai livelli dell’anno precedente nel Sud e nelle Isole (-0,4%). Nel Nord Est i casi sono invece più chiaramente diminuiti (-4,3%), un dato compensato dal forte incremento delle liquidazioni, che ha portato il totale di chiusure in quell’area a superare quota 20mila (+8,6% sul 2011).