Paradisi fiscali, 32 trilioni di dollari…con questi mondo più ricco del 44%

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 11 Maggio 2013 - 07:37 OLTRE 6 MESI FA
Paradisi fiscali, 32 trilioni di dollari...con questi mondo più ricco del 44%

Antigua (foto Lapresse)

WASHINGTON – Quanti soldi sono “nascosti” nei paradisi fiscali? Nell’aprile 2013, l’indagine dell’International Consortium of Investigative Journalists, con la collaborazione di testate di tutto il mondo, ha dato vita ad uno dei più grande “leak” della storia recente, l’Offshore Leak. Gerard Ryle, direttore del consorzio, ha ottenuto 2.5 milioni di dati su più di 120.000 compagnie e trust creati da due compagnie con sede nei paradisi fiscali delle Isole Vergini britanniche e nelle Isole Cook nel Pacifico del Sud.

La mole dei dati e le competenze richieste per destreggiarsi in questo inestricabile labirinto fatto di prestanomi, scatole cinesi, schemi di Ponzi ed altre sofisticatezze fa impallidire il lavoro di analisi richiesto dal Wikileak. Chi si nasconde dietro i paradisi fiscali? I dati dell’Offshore Leak stanno ancora passando al vaglio di una schiera di giornalisti di molti paesi, ma alcune informazioni sono state rilasciate nella stampa. Diverse personalità dell’industria, del commercio e della vita sono già implicate.

Tra queste si trovano Denise Rich, ex moglie di Marc Rich, tra i più celebri evasori fiscali degli Stati Uniti e per anni fuggitivo in Svizzera. L’attore australiano Paul Hogan, il volto di Crocodile Dundee, avrebbe perso circa 33 milioni di dollari, rubati dal suo consulente fiscale da un conto offshore dove transitavano i diritti dei suoi film. La Francia è ben rappresentata in queste prime fasi delle indagini: è comparso il nome di Jean-Jacques Augier, tesoriere della campagna socialista e uomo vicino ad Hollande, e quello di Elie de Rothschild, rampollo della storica famiglia, legato a ben 20 trust e 10 holding delle Isole Cook.

Questi nomi sono solo la punta di un iceberg che nei prossimi mesi sarà esplorato. Quanti soldi ci sono in questi paradisi? Talmente tanti che è difficile farsene un’idea. Come fare a rappresentarsi 32 trilioni di dollari? La cifra va al di là di ogni immaginazione. Le implicazioni di questa maxi-evasione mondiale sono però concrete e si traducono in un’immensa fortuna nascosta alla fiscalità e alla redistribuzione. Secondo stime americane, il prodotto lordo mondiale nel 2012 si è elevato a circa 72 trilioni di dollari. Mettiamo che, per miracolo, quei 32 trilioni di dollari che vegetano segretamente nelle isole dei Caraibi o del Pacifico venissero inserito nel mucchio, il prodotto totale dell’intero pianeta aumenterebbe improvvisamente del 44%.

Ogni paese della Terra riceverebbe 163 miliardi di dollari mentre ogni individuo, bambini compresi, beneficerebbe di un assegno di 4,600 dollari. Le cose chiaramente non saranno mai così semplici. Certo è che queste cifre faranno arrabbiare chi, in molti paesi, sente il peso delle politiche d’austerità e della recessione, mentre, all’ombra degli alberi di palma dei paradisi esotici, miliardari di tutto il mondo sfuggono allo sforzo collettivo.