Pensionati: mezzo mln in più nel 2019, fanno quasi 20 ml. Più 5 mln col reddito di cittadinanza

di Riccardo Galli
Pubblicato il 24 Settembre 2018 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA
Pensionati in Italia: mezzo mln in più nel 2019, fanno quasi 20 ml. Più 5 mln col reddito di cittadinanza

Pensionati: mezzo mln in più nel 2019, fanno quasi 20 ml. Più 5 mln col reddito di cittadinanza (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Pensionati: mezzo milione in più di pensionati nel 2019 con la versione più soft per le casse pubbliche di quota 100. Quota 100 che è di fatto già scritta nella legge di Bilancio non ancora scritta. Quota 100 fortemente voluta da Salvini. Quota 100 che porta l’anno prossimo mezzo milione di pensionati in più. Ad aggiungersi a quelli che già ci sono e a quelli che in pensione sarebbero andati con con la legge di prima.

In tutto nel 2019 quasi venti milioni di pensionati. A quasi venti milioni si arriva sommando i quasi 17 milioni di pensionati Inps, i corda due milioni di pensionati di Casse private e appunto l’infornata da mezzo milione che verrà da quota 100. Più pensionati in Italia perché in Italia sarà più facile andare in pensione. Ci si potrà andare con età anagrafica tra i 62 e i 64 anni e con età contributiva tra i 38 e i 36. Robustissimo sconto sui 67 anni oggi richiesti dalla legge Fornero.

Certo, anche in quota 100 formata Salvini andando in pensione a 62 anni la pensione stessa sarà abbastanza più magra di quella che sarebbe stata andando in pensione a 67 anni. Circa un 15 per cento in meno l’importo dell’assegno mensile. La cosa non è che proprio venga messa in evidenza, il faro della comunicazione non illumina questa circostanza…collaterale.

Resta il fatto, senza dubbio il fatto principale, che il governo asseconda e incentiva la voglia di una popolazione di cercare rifugio e sicurezza e stabilità e status nella pensione. Venti milioni di pensionati su una popolazione di 60 milioni di residenti. Se a questi 60 milioni si sottraggono i minori di anni 14 (scuola dell’obbligo) e coloro che hanno più di 65/66/67 anni (sono in un modo o nell’altro in pensione), il dato della popolazione attiva, il numero di coloro che lavorano diventa pericolosamente sottile.

Nella legge di Bilancio che si va a scrivere ed approvare, nell’Italia disegnata e voluta dal governo del cambiamento formato da Lega e M5S non ci sono solo 20 milioni di pensionati. Ci sono anche altri cinque milioni di italiani a reddito di cittadinanza. Altri cinque milioni di cittadini non in attività lavorativa.

Ne vien fuori una precisa struttura sociale, la cui rappresentazione geometrica tende sempre più una quella della piramide rovesciata. La base sempre più larga della piramide è in alto e rappresenta quei 25 milioni in età adulta che vivono di pensione o di reddito assistenziale/formativo. I lati del triangolo della piramide rovesciata vanno a delimitare un’area decrescente che è quella del lavoro. Subito sotto i 25 milioni che non lavorano ma hanno reddito garantito ci sono i milioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (vanno diminuendo). Quindi i lavoratori autonomi (in lieve calo). E poi i lavoratori a tempo determinato. E quindi i lavoratori precari. E quindi ancora i lavoratori in nero.

La somma di coloro che lavorano a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma nell’Italia del Cambiamento promesso e in via di realizzazione non pareggia, o lo fa a stento, la somma di coloro che hanno reddito ma non lavorano. E nell’Italia del cambiamento, secondo esplicite intenzioni di governo, la somma di chi ha reddito ma non lavora deve crescere di dimensioni.

Va aggiunto il particolare per cui venti milioni sono i pensionati ma circa tre milioni di più sono le pensioni pagate. Perché esistono milioni di persone che a norma di legge percepiscono non uno ma due o tre trattamenti pensionistici.

Va aggiunto il particolare secondo il quale l’Italia detiene una sorta di record europeo di Neet, neologismo per giovani che non studiano, non lavorano, non fanno formazione, non fanno un tubo. Nelle Regioni del Sud la media si avvicina al 40 per cento, in Europa la media è del 14 per cento.

L’Italia del cambiamento, come si evince dalle linee guida e dalle idee forza della futura, imminente legge di Bilancio a firma Salvini-Di Maio è un paese, una società, una comunità dove aumentano e si allargano le forme di reddito percepito avendo smesso di lavorare o non avendo mai lavorato o non lavorando. Un’Italia con sempre più pensionati, pensionandi, cittadini con reddito di Stato. E di conseguenza, matematica conseguenza, sempre meno, proporzionalmente e anche in termini assoluti, cittadini che producono ricchezza attraverso il lavoro.

Appunto, una piramide rovesciata: provate a farla stare dritta in piedi.