Pensione a 62 anni? Si può, ma con assegno ridotto

Pubblicato il 17 Maggio 2013 - 13:51 OLTRE 6 MESI FA
Pensione a 62 anni? Si può, ma con assegno ridotto

Enrico Giovannini, ministro del Lavoro (Foto LaPresse)

ROMA – Andare in pensione a 62 anni si può, ma bisognerà accontentarsi di un assegno ridotto. Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini annuncia una riforma della legge Fornero che interesserà il sistema pensionistico, quello degli ammortizzatori sociali e del mercato del lavoro. Tra gli obiettivi quello di anticipare l’età di pensionamento, pagando una “penale” dall’importo dell’assegno.

Roberto Giovannini scrive su La Stampa:

“In altre parole, c’è l’intenzione di introdurre meccanismi di flessibilità nell’uscita dal lavoro con penalizzazioni, ma «restando attenti alle implicazioni sulle persone» e su quelle della «sostenibilità finanziaria del sistema». A quanto si sa, la fascia di flessibilità per il pensionamento anticipato rispetto all’età di vecchiaia dovrebbe essere di tre-quattro anni. Quindi per gli uomini potrebbe essere fissata intorno ai 62-63 anni (dal 2013 l’età di vecchiaia è a 66 anni e tre mesi) con una penalizzazione «proporzionale»”.

La Cgil sembra contraria alla proposta e parla di “penalizzazione delle persone“, scrive La Stampa:

“Forse è un tentativo di rendere il taglio dell’assegno meno consistente, sulla base della proposta dell’ex-ministro Cesare Damiano, che prevedeva una penalizzazione di solo l’8% per chi andrebbe via a 62 anni, del 6% a 63, e così via fino a 66 anni, per poi passare a un «premio». Va da sé che anticipando il pensionamento si «svuoterebbe» il bacino degli esodati rimasti”.