Pensioni anzianità, Latorre: “Se fosse vero, i sindacati avrebbero ragione”

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Se i provvedimenti del governo sulle pensioni fossero quelli che emergono dalle anticipazioni, sarebbe comprensibile la preoccupazione del sindacato''. Lo dice il vicepresidente dei senatori del Pd, Nicola Latorre, in un' intervista al Mattino in cui sottolinea altresì che ''non è serio dare giudizi su indiscrezioni: quando le misure saranno presentate, le valuteremo nel loro complesso, misurandole sul piano dell'equità''.

''Premesso che è sbagliato continuare a discutere di una materia così delicata sulla base di indiscrezioni – rimarca -, ritengo che, se le anticipazioni sull'innalzamento del numero degli anni per andare in pensione di anzianità oltre 40, che in realtà già sono 41, fossero confermate, i sindacati avrebbero ragione ad essere preoccupati per la pesantezza di alcuni degli interventi di cui si parla''. Più ''saggio'', afferma Latorre, sarebbe ''mantenere l'attuale schema, prevedendo una flessibilità, rispetto ai 65 anni, con disincentivi per chi decide di andare in pensione prima''.

''Se i sacrifici devono essere distribuiti, come si è detto, in maniera equa – aggiunge – non mi sembra andare in questo senso, anzi sarebbe un'ingiustizia, l'eventuale sospensione dell' indicizzazione delle pensioni più basse. Bisogna cominciare dall'aggredire i grandi patrimoni, per esempio, e da misure come quelle sui vitalizi dei parlamentari. Il pacchetto delle misure che presenterà il governo Monti non potrà che essere valutato nel suo insieme, quando sarà presentato: in un contesto di equità, valutando l'effettiva consistenza dei provvedimenti, siamo disposti a discutere senza pregiudizi''.