ROMA – L’assegno pensionistico resterà grosso modo ancorato al livello attuale, di poco più leggero per i prossimi 10 anni, mentre nel 2030 comincerà ad essere più pesante in virtù del fatto che saranno aumentati gli anni di conribuzione obbligatori.Va meglio per i lavoratori dipendenti, mentre per gli autonomi, al fine di raggiungere una pensione adeguata, già si consiglia il ricorso ad una pensione integrativa.
Le conclusioni del Nucleo di Valutazione della spesa pensionistica, una commissione di esperti del Ministero del Lavoro, fotografano gli “andamenti finanziari del sistema pensionistico” di qui ai prossimi 50 anni. Gli effetti delle varie riforme fino a quella firmata Fornero garantiranno la sostenibilità e la sostanziale stabilità della spesa pensionistica in rapporto all’andamento del prodotto interno lordo.
Importa qui, tuttavia, vedere in concreto l’oscillazione del “tasso di sostituzione”, il rapporto cioè tra l’assegno previdenziale e l’ultima retribuzione, l’ultima busta paga. Prendendo ad esempio pensioni di veccchiaia con età di inizio lavoro a 30 anni, questo rapporto mostra come nel 2010 l’assegno di pensione di un dipendente copra in media il 78,1% dell’ultima busta paga, nel 2020 cali un po’ al 77,1%, nel 2030 salga fino al 78,6%, mentre nel 2030 arrivi a coprire fino all’84,6%.
Con l’ausilio di una tabella stilata dal Coriere della Sera vediamo (il riferimento è sempre un inizio di lavoro a 30 anni) l’oscillazione dell’assegno di decennio in decennio, distinguendo tra dipendenti e autonomi: sono gli assegni dei “figli” del contributivo puro (abolito il retributivo) e dell’allungamento dell’età pensionabile.Parliamo comunque sempre di stime di previsione che devono tener conto di un’ipotesi di crescita del Pil, differente dal livello zero dell’attuale congiuntura. E, in ogni caso, bisognerà sperare in una carriera lavorativa lunga e continua, speranza che un regime prolungato di precarietà necessariamente mortifica.
Tasso di sostituzione 2010: dipendente 78,1%, autonomo 88,9%. Anzianità richiesta 35 anni + 4 mesi.
Tasso di sostituzione 2020: dipendente 77,1%, autonomo 73,1%. Anzianità richiesta 37 anni.
Tasso di sostituzione 2030: dipendente 78,6%, autonomo 69,4%. Anzianità richiesta 38 anni + 2 mesi .
Tasso di sostituzione 2040: dipendente 80,1%, autonomo 70,4%. Anzianità richiesta 39 anni + 2 mesi.
Tasso di sostituzione 2050: dipendente 82,5%, autonomo 74,9%. Anzianità richiesta 40 anni.
Tasso di sostituzione 2060: dipendente 84,6%, autonomo 77,6%. Anzianità richiesta 40 anni + 10 mesi .