Pensioni. Governo apre ai sindacati, Cgil sbatte la porta: 2 dicembre sciopero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2017 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
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Pensioni, 2 dicembre sciopero della Cgil

ROMA – Pensioni. Governo apre ai sindacati, Cgil sbatte la porta: 2 dicembre sciopero. La Cgil conferma il giudizio di “grande insufficienza” sulla proposta del Governo sulla previdenza e indice una prima mobilitazione del sindacato per il due dicembre. Lo dice la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso al termine del confronto con il Governo. Per il due dicembre, sabato, saranno previste manifestazioni articolate sul territorio compresa una manifestazione a Roma.

“Confermo il giudizio di grande insufficienza – ha detto Camusso a proposito delle misure che il Governo ha intenzione di inserire in un emendamento alla legge di Bilancio – rispetto all’impegno dell’Esecutivo. Le distanze che ci sono tra le proposte e gli impegni assunti (nel 2016, ndr) sono evidenti”. Per la Cgil quindi la vertenza sulla previdenza “resta aperta”. “C’è una grave insufficienza – ha detto Camusso- la Cgil sosterrà la sua opinione”.

Per la Cisl giudizio positivo. “La Cisl ritiene che il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. E’ quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto. Per la prima volta il concetto che i lavori sono tutti uguali, alla base della legge Fornero, è stato derubricato nel nostro Paese”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell’incontro sulle pensioni a Palazzo Chigi.

Uil: fatto il massimo possibile. “Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti”. Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell’incontro sulle pensioni a Palazzo Chigi. “Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero” ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi. Il giudizio della Uil è “articolato”. Ora si apra la “terza fase”.

Le proposte del Governo. Il Governo si impegna ad allargare i requisiti per l’accesso all’Ape social delle donne, oltre quindi alla riduzione dei contributi necessari di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni. La platea dell’Ape social, l’anticipo pensionistico a carico dello Stato, potrebbe riguardare le 15 categorie di lavori gravosi, venendo così ampliata alle quattro nuove categorie non già ricomprese, per le quali si prospetta lo stop all’aumento dell’età per la pensione.