Pensioni. Donne 57 anni, 35 contributi: 25% in meno, tempi più stretti

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le donne che hanno maturato 35 anni di contributi e hanno 57 anni  (58 se autonome) possono andare subito in pensione, ma devono accettare un ridimensionamento dell’assegno per effetto del calcolo con il metodo contributivo. Ma devono anche guardare bene i termini per l’ottenimento della pensione perché anche l’Inps lascia qualche dubbio interpretativo. Chi optasse per la pensione anticipata deve fare i conti con un 20/25% medio di penalizzazione economica. Taglio che diventa parecchio sensibile quando l’assegno è elevato, come quello dei dirigenti (un mensile da 4900 euro diventa con il contributivo di 3500). La riduzione della rendita, quindi, rischia di rendere poco appetibile l’opportunità offerta dalla riforma del 2004 confermata nel 2011.

A parte l’importo finale dell’assegno, vanno verificate le condizioni, anche perché le ultime circolari  (36 e 37) fornite dall’Inps non chiariscono totalmente i dubbi sui termini. Secondo l’Istituto il trattamento deve iniziare entro il 2015 ma la legge prevede che che fino a tale data si possa ancora effettuare la scelta. Secondo le circolari, in ragione della legge del 2004, le lavoratrici che optassero per il contributivo, devono raggiungere il diritto alla pensione , al massimo, entro il mese di novembre 2014 perché il trattamento previdenziale deve decorrere entro il 31 dicembre 2015. La conseguenza è che, applicando le finestre mobili, per avere l’assegno che decorra entro il 31 dicembre 2015, il diritto deve essere maturato entro maggio 2014 per le lavoratrici autonome (18 mesi + 1) o entro novembre 2014 se dipendente (12 mesi + 1).

Tuttavia, la stessa legge 2004 prevedeva in via sperimentale il diritto a maturare i requisiti per la pensione di anzianità fino al 31 dicembre 2015. Di conseguenza maturazione dei requisiti e decorrenza del trattamento pensionistico coincidono, mentre l’erogazione vera e propria dell’assegno slitterebbe: quindi la data di scadenza termini è compresa entro il 2015, con l’assegno pronto a gennaio 2017 per le autonome. Il Sole 24 Ore ritiene che l’interpretazione fornita dall’Inps sia restrittiva, con un restringimento dei tempi per il diritto di opzione.