“Pensioni flessibili”. Governo fa cadere muro Fornero dei 66 anni

Pubblicato il 14 Maggio 2013 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Giovannini: "Pensioni flessibili". Cade il muro Fornero dei 66 anni?

Enrico Giovannini, ministro del Lavoro (foto Ansa)

ROMA – Enrico Letta vuole “pensioni flessibili“. Enrico Giovannini spiega che l’obiettivo del governo è di far cadere il muro dei 66 anni eretto dall’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Giovannini, che era in audizione alla Commissione Finanze del Senato, ha detto, che il Governo punta a una revisione delle regole sulla previdenza con la ”flessibilizzazione” delle possibilità di uscita dal lavoro ”in cambio di penalizzazioni”. Giovannini ha specificato che stava citando le linee programmatiche del presidente del Consiglio Enrico Letta.

Tradotto in un linguaggio meno burocratico, significa che si sta pensando di abbattere il “muro” Fornero dei 66 anni.

Attualmente la legge Fornero dice che si va in pensione a 66 anni salvo che tu abbia 42 anni di contributi. Adesso la flessibilizzazione significa che si lavora all’ipotesi che si vada in pensione prima dei 66 anni, senza il vincolo dei 42 anni di contributi ma con un po’ di pensione di meno.

L’ipotesi è una fascia di 4 anni che dia la possibilità di riandare in pensione a 62 anni.

Esodati

Il Governo sta facendo una ”mappa concettuale” delle platee dei lavoratori esodati per valutare come affrontare il problema di coloro che non sono ancora salvaguardati. Ci sono casi ”molto variegati”. Giovannini ha spiegato che una parte di questi non è stato colpito dalla riforma delle pensioni ma dalla crisi economica.

Riforma del lavoro

Tuttavia Giovannini “salva” la riforma del lavoro a nome della Fornero: Bisogna stare ”molto attenti” a toccare una riforma ”che sta finalmente producendo una serie di effetti voluti”. Giovannini stava parlando del calo delle collaborazioni a fronte di un aumento dei contratti a tempo. Le modifiche dovranno essere ”limitate e puntuali”.

La staffetta tra giovani e anziani nel lavoro ”è un intervento costoso” che ha ”molti vantaggi”. Lo dice Giovannini spiegando che comunque, vista la situazione sociale ”non favolosa” di molte persone a reddito fisso non è detto che sia così semplice che accettino questo scambio. Bisogna inoltre valutare, spiega, il ”trade off”, ovvero il rapporto fra vantaggi e svantaggi, nel caso di eventuali agevolazioni fiscali e contributive per l’assunzione dei giovani.

Oneri burocratici

Per gli oneri burocratici legati al lavoro e alla previdenza le imprese spendono cinque miliardi l’anno. Giovannini ha spiegato di voler avviare una grande operazione di semplificazione che sara’ affidata a un sottosegretario.