Pensioni, la tagliola Fornero. Crollo liquidazioni Inps: tutti i numeri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2014 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni, la tagliola Fornero. Crollo liquidazioni Inps: tutti i numeri

Pensioni, la tagliola Fornero. Crollo liquidazioni Inps: tutti i numeri

ROMA – Pensioni, la tagliola Fornero. Crollo liquidazioni Inps: tutti i numeri. Il 2013 segna un crollo delle pensioni liquidate, anche a seguito della stretta prevista dalla riforma Fornero. Ecco che, guardando alla Gestione privata, le nuove liquidazioni, per anno di decorrenza, mostrano per i dipendenti privati un calo del 32% per le pensioni di anzianità anticipate e del 57% per la vecchiaia sul 2012. Lo rileva l’Inps. Ciò a causa ”dell’elevazione del requisito di anzianità contributiva” e ”dell’innalzamento dell’età pensionabile”, spiega l’Inps.

I titolari delle nuove pensioni di anzianità/anticipate possiedono un’età media alla decorrenza di 59,3 anni e un’anzianità contributiva pari in media a 39,7 anni. Per le nuove pensioni di vecchiaia l’età media dei titolari alla decorrenza è di 63,8 anni con un’anzianità contributiva pari in media a 25,1 anni. Quanto ai lavoratori autonomi si registrano, al contrario, incrementi del 23,7% e del 12,1% rispettivamente per pensioni di anzianità/anticipate e per quelle di vecchiaia ”dovuti – precisa l’Istituto – ad un effetto di trascinamento della disciplina antecedente la riforma Monti-Fornero, con lo sblocco della finestra mobile al termine dell’attesa di diciotto mesi dalla data di maturazione dei requisiti soggettivi”.

In ogni caso, aggiunge, ”va tenuto conto che l’effetto dell’ultima riforma è mitigato in linea generale dalla quota di pensionamenti in deroga con decorrenza 2013, incluse le uscite in favore delle diverse categorie di lavoratori esodati di volta in volta individuate”. Anche tra i dipendenti pubblici tra le prestazioni liquidate nel 2013 e decorrenti nello stesso anno, le pensioni di anzianità/anticipate (-49%) e quelle di vecchiaia (-50%) subiscono un tracollo a confronto con il 2012 ”in virtù dell’innalzamento dei requisiti di accesso”.

Infatti, evidenzia, ”l’età media di ingresso al pensionamento di anzianità/anticipata è di 61 anni, con un’anzianità contributiva pari in media a 39,6 anni, mentre per le nuove pensioni di vecchiaia l’età media dei titolari alla decorrenza è di 65 anni con un’anzianità contributiva media pari a 32,4 anni”. L’Inps inoltre spiega come i trattamenti liquidati nel corso del 2013 della Gestione privata sono 505.142 e rappresentano circa l’85% delle nuove erogazioni previdenziali (in tutto 596.675), mentre nel pubblico le pensioni liquidate nel corso del 2013 sono 89.290 , ovvero il 15% del totale delle nuove erogazioni previdenziali. A ciò si aggiungono 2.243 nuove liquidazioni per i lavoratori dello spettacolo e gli sportivi professionisti, ex Enpals (lo 0,4% del totale).

“La nuova architettura che si è andata delineando, un contributivo a ripartizione” aiuta anche a “tenere sotto controllo il rapporto tra spesa pensionistica e Pil”, indirizzandolo verso i valori medi europei. “Eravamo al 14% circa prima della crisi, siamo al 16,3%, saremmo stati oltre il 18% senza le recenti riforme, grazie alle quali arriveremo al 13,9% nel 2060”. Così il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, nella relazione annuale al Parlamento, parlando delle simulazioni della Ragioneria generale dello Stato.

Il Commissario straordinario Inps: “Spesa pensioni a 16,3% Pil, senza riforme al 18%”. “La nuova architettura che si è andata delineando, un contributivo a ripartizione” aiuta anche a “tenere sotto controllo il rapporto tra spesa pensionistica e Pil”, indirizzandolo verso i valori medi europei. “Eravamo al 14% circa prima della crisi, siamo al 16,3%, saremmo stati oltre il 18% senza le recenti riforme, grazie alle quali arriveremo al 13,9% nel 2060”. Così il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, nella relazione annuale al Parlamento, parlando delle simulazioni della Ragioneria generale dello Stato.