Pensioni, part time agevolato a 63 anni: 65% soldi, metà ore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Gennaio 2016 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni, part time agevolato a 60 anni: 65% soldi, metà ore

Pensioni, part time agevolato a 60 anni: 65% soldi, metà ore

ROMA – Pensioni: un part time agevolato nel settore privato a chi è vicino alla pensione per favorire il ricambio in azienda. La misura è prevista nella legge di Stabilità: orario dimezzato, 65% dello stipendio e 100% della pensione dopo tre anni, con contributi figurativi garantiti dallo Stato.

“Per adesso ci abbiamo messo risorse limitate, ma se servirà le rafforzeremo”, aveva spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un’intervista di qualche giorno fa a La Stampa.

Il tema è legato all’invecchiamento della popolazione, “l’aspettativa di vita delle persone si alza, e conseguentemente si lavorerà più a lungo. Ma possiamo pensare che una persona possa fare lo stesso lavoro nelle stesse modalità a trenta come a sessant’anni? Io credo di no”, osserva Poletti, “e anche l’azienda ha interesse che i lavoratori più anziani possano gradualmente essere sostituiti”.

All’obiezione che potrebbe essere costoso per l’azienda, il ministro replica che “deve paragonare il costo di un lavoratore alla fine della propria carriera, e quello del suo sostituto, giovane, senza i costi dell’anzianità e con competenze più aggiornate”.

La legge 208/15 mette a disposizione di lavoratori e datori di lavoro lo strumento normativo per sperimentare la cosiddetta staffetta generazionale.

Poletti fa anche un bilancio del Jobs Act: “Sono contento del risultato, coerente con gli andamenti dell’economia del nostro paese”. “Nel 2013 – afferma – avevamo perso oltre 200mila occupati. Nel 2014 ci siamo fermati, nel 2015 abbiamo messo la marcia avanti. E soprattutto la quota dei contratti a tempo indeterminato è cresciuta notevolmente, dal 18 al 27% del totale delle assunzioni”.

Il Fmi dice che ci vorranno venti anni per tornare ai livelli di occupazione pre-crisi, “numeri di quest’anno dicono che ce ne vorranno molti meno”, conclude.