Pensioni, patrimoniale, rendite: possibili soluzioni alla crisi

Pubblicato il 10 Agosto 2011 - 21:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 10 AGO – L'atteso calo delle carte non c'e' stato. Non una parola da parte del governo alle parti sociali sulle possibili misure da mettere in campo la prossima settimana.

Di sicuro e' che ce ne saranno di nuove, rispetto alla scora manovra perche' il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha confermato che la manovra e' da ''ristrutturare''.

E dunque non solo da anticipare. Certo anche che il governo sta valutando tutte le possibilita' e tutte le ipotesi. Lo ha detto a sindacati e imprenditori il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, lasciando intendere che al di la' delle varie levate di scudi contro un'ipotesi anziche' un'altra, tutto lo spettro resta aperto, dalle pensioni alla patrimoniale, dalla stretta ai costi della politica alla riforma dell'assistenza.

Sul peso delle nuove misure non trapela nessuna cifra ufficiale ma se il deficit dovra' scendere il prossimo anno dal 3,8% del 2011 fino all'1,5-1,7%, dal 2,7% attualmente previsto, e dovra' azzerarsi al 2013 quando invece era previsto un deficit al 2,2%, la manovra potrebbe valere solo per questa correzione 30-35 miliardi di euro.

Il governo si e' preso qualche giorno di tempo, dal 16 al 18 agosto, per il varo del decreto nel consiglio dei ministri. Ma gia' da qualche giorno i tecnici al Tesoro sono al lavoro per mettere a punto le misure.

Si lavora innanzitutto all'anticipazione di alcune misure che di fatto erano state decise ma che in un clima dei mercati differente erano state diluite nel tempo: il riferimento e' per le norme sulle pensioni ma anche per la riforma fiscale e assistenziale che potrebbe vedere un'accelerazione di alcuni pezzi gia' la prossima settimana.

Non escluse pero' neanche misure nuove come una patrimoniale, anche se il premier Silvio Berlusconi continuerebbe a dirsi contrario.

Ma ecco il ventaglio delle ipotesi tuttora allo studio mentre in questi giorni sara' scandagliata, voce per voce, tutta la spesa pubblica.

– PENSIONI. Si va dal blocco delle pensioni di anzianita' all'anticipo, gia' dal prossimo anno, del progressivo aumento dell'eta' pensionabile per le donne e della riforma che aggancia l'eta' pensionabile alle speranze di vita. E ancora: possibile aumento della contribuzione per i collaboratori.

– ASSISTENZA. La stretta e' gia' prevista nella cosiddetta delega. L'obiettivo e' evitare sovrapposizioni e legare maggiormente le prestazioni al reddito. Questo vale per esempio per l'indennita' di accompagnamento oggi non legata al reddito. Stretta in vista soprattutto sulle invalidita'.

– RENDITE. L'innalzamento dell'aliquota dal 12,5% al 20%, esclusi i titoli di Stato, e' gia' nella delega fiscale ma non e' da escludere che il provvedimento possa rientrare nel decreto e che entri dunque in vigore immediatamente.

– PATRIMONIALE. Oggi ad escludere l'introduzione di una tassa sulle grandi ricchezze e' stata la Lega ma a questo punto resterebbe allo studio anche questa ipotesi.

– CASA. Qui le ipotesi sono tante: dall'anticipazione della nuova Imu, ad un ritorno dell'Ici sulla prima casa, fino ad un aumento dell'aliquota per la nuova cedolare secca sugli affitti.

– COSTI POLITICA. Un giro di vite piu' consistente di quello gia' previsto in manovra e' atteso anche perche', altrimenti, sarebbe difficile far digerire provvedimenti pesanti alle parti sociali.