Pensioni: lo Stato ti dà 1, un fondo privato ti avrebbe dato 3

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2013 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni: lo Stato ti dà 1, un fondo privato ti avrebbe dato 3

Pensioni: lo Stato ti dà 1, un fondo privato ti avrebbe dato 3 (LaPresse)

ROMA – Già prima delle riforme delle pensioni Dini e Fornero ai lavoratori dipendenti pubblici sarebbe convenuto versare i contributi in un fondo privato invece che allo Stato. Lo sostiene con un dettagliato dossier (scarica il pdf con tutti i calcoli) Arcangelo D’Ambrosio, segretario generale della ConfeDirstat.

D’Ambrosio parte da un prospetto elaborato nel 1994 – quindi prima della riforma Dini, che è del 1995 – dalla Ragioneria dello Stato.

Le cifre sono in lire, ma dimostrano come già allora, con uno stipendio di un milione di lire al mese e 40 anni di contributi, versando tutto a un fondo privato si sarebbe riusciti a maturare una pensione da 1.600.000 al mese, il doppio di una pensione elargita dallo Stato a parità di stipendio e di anni di contribuzione.

Diciannove anni e due riforme dopo, rifacendo gli stessi calcoli e lo stesso confronto fra pubblico e privato si ottiene che versando gli stessi soldi per gli stessi anni in un fondo pensione il lavoratore dipendente avrebbe ottenuto una pensione in media tre volte più alta:

“Versamenti e trattamenti pensionistici
(Dati R.G.S. 1994 tuttora nella sostanza validi)
Iniziamo con un prospetto TAB. 1
Quanto paghiamo in contributi nella vita di lavoro

Saggio d’interesse (art. 1284 C.C.) 5%

Stipendio lordo mensile (cifra convenzionata) Lire 1.000.000
Mensilità n. 14

Contributo totale a favore FPLD-INPS 26,22%

Spese di gestione INPS 5%

Perciò avremmo i seguenti conteggi:

Lire 1.000.000 x 14 = L. 14.000.000
L. 14.000.000 x 26,22% = L. 3.670.000
L. 3.670.000 x 5% = L. 183.000
L. 3.670.000- L. 183.00 = L. 3.487.000
___________________________________________________________________________________________________
Anni Contr. Complessivi Anni Contr. Complessivi
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
anni 1 contributi complessivi L. 3.487.000  21  L. 124.540.000
2 L. 7.148.000   22   L. 134.257.000
3 L. 10.992.000   23   L. 144.457.000
4 L. 15.028.000   24   L. 155.167.000
5 L. 19.266.000   25   L. 166.412.000
6 L. 23.716.000   26   L. 178.220.000
7 L. 28.388.000   27  L. 190.618.000
8 L. 33.294.000   28  L. 203.636.000
9 L. 38.445.000   29  L. 217.305.000
10 L. 43.854.000   30  L. 231.657.000
11 L. 49.533.000   31  L. 246.727.000
12 L. 55.496.000   32  L. 262.551.000
13 L. 61.758.000   33  L. 279.166.000
14 L. 68.333.000   34  L. 296.612.000
15 L. 75.237.000   35  L. 314.930.000
16 L. 82.486.000   36  L. 334.164.000
17 L. 90.097.000   37  L. 354.360.000
18 L. 96.089.000   38  L. 375.565.000
19 L.105.480.000   39  L. 397.831.000
20 L. 115.291.000   40  L. 421.210.000

3
Pensione maturata con il metodo in vigore
Stipendio lordo mensile (cifra convenzionale) L. 1.000.000
Mensilità n. 14
Perciò avremmo i seguenti conteggi:
Lire 1.000.000 x 14= L. 14.000.000
________________ __________________________________________________________________________________
numero anni stipendio annuo perc. mat. pensione annua mensilità pensione mensile
15 Lire 14.000.000 30% L. 4.200.000 13 L. 323.000
20 L. 14..000.000 40% L. 5.600.000 13 L. 430.000
25 L. 14..000.000 50% L. 7.00.000 13 L. 538.000
30 L. 14..000.000 60% L. 8.400.000 13 L. 753.000
35 L. 14..000.000 70% L. 9.800.000 13 L. 753.000
40 L. 14..000.000 80% L. 11.200.000 13 L. 861.000

Pensione maturata con la capitalizzazione dei nostri contributi al saggio d’interesse del 5%
dopo anni contributi capitalizzati saggio legato pensione annua mat. mensilità pensione minimi mat.
15 L. 75.237.000 5% L. 3.761.000 13 L. 289.000
20 L.115.291.000 5% L. 5.764.000 13 L. 443.000
25 L.166.412.000 5% L.11.682.000 13 L. 640.000
35 L.314.930.000 5% L.15.746.000 13 L. 1.211.000
40 L.421.210.000 5% L. 21.060.000 13 L. 1.620.000

Come si evince dalle citate tabelle, se tutti i lavoratori dipendenti avessero versato i contributi
in un Fondo pensioni “privato” i trattamenti pensionistici sarebbero stati di gran lunga superiori
(anche il doppio) di ciò che abbiamo pagato.
Se oggi rifacciamo lo stesso calcolo, tenendo presente che i versamenti attuali sono il 30% su
tutta la retribuzione, la pensione maturata sarebbe almeno 3 volte di quella che percepiamo,
Invece, sino a sei anni orsono (poi le perequazioni sono state totalmente bloccate!) la
perequazione pensionistica è stata effettuata nel modo seguente (dati INPS):

100% dell’indice ISTAT sino all’importo pari a 3 volte il trattamento minimo INPS;
90% dell’indice ISTAT tra 3 e 5 volte il trattamento minimo INPS;
75% dell’indice ISTAT oltre 5 volte il trattamento minimo INPS;

Tra il 2007 e il 2012 l’INPS (prima l’INPDAP) ha lucrato (e noi abbiamo perduto) il 18% sulle
pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo (3.963 euro al mese di pensione), mentre gli
assegni sino a 3 volte il trattamento minimo (1.486 euro) sono stati protetti dal carovita al 100%.
Il blocco della perequazione automatica ha sottratto un ulteriore 25% (in totale 33%).

Come si vede, il contributo di solidarietà è stato ampiamente versato.
Con il provvedimento di recente varato dal Consiglio dei Ministri per il 2014, la situazione è la
seguente (aumenti dal 1° gennaio 2014):
1) più 1,5% (ossia aliquota intera) sulla fascia di pensione mensile sino a 1.487 euro, tre volte il
minimo di dicembre 2013;
2) più 1,35% (90% dell’incremento) sulla fascia di importo mensile tra 1.487 e 2.478 euro;
3) più 1,125% (75% dell’incremento) sulla fascia di pensione mensile tra 2.478 e 2.973 euro, 6
volte il minimo di dicembre 2013;
4) per le pensioni di importo superiore a 2.973 euro, sulla quota eccedente non ci sarà più alcun
adeguamento di scala mobile. E’ però previsto un piccolo correttivo per le pensioni vicine al limite
che altrimenti resterebbero penalizzate.

A questo punto occorre considerare che coloro che hanno superato i 40 anni di contributi e che
hanno ulteriormente versato sino a 45, 50 e oltre anni, hanno subito “sic et simpliciter” una
“sterilizzazione” dei versamenti fatti in eccedenza ai 40 anni di servizio utile. La penalizzazione
riguarda soprattutto le categorie dei professori universitari, giornalisti, magistrati e dirigenti
civili e militari che raggiungono anche 50/60 anni di contribuzione: i versamenti eccedenti i 40
anni di contributi sono già un “contributo di solidarietà”.