Pensioni, tagli schizofrenici: contributo solidarietà deducibile dimezza gettito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Agosto 2014 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni, tagli schizofrenici: contributo solidarietà deducibile dimezza gettito

Pensioni, tagli schizofrenici: contributo solidarietà deducibile dimezza gettito

ROMA – Pensioni, tagli schizofrenici: deducibili dall’Irpef, dimezzano il gettito. L’accanimento contro i pensionati trattati da bancomat sicuro ogni qualvolta non si sa come far quadrare i bilanci può far perdere la lucidità minima che serve a far di conto. Per esempio, gli importi tagliati sulle pensioni in nome del famoso “contributo di solidarietà” sono deducibili dal reddito imponibile Irpef.

La detrazione fiscale sarà contabilizzata già dalla denuncia dei redditi 2015. In pratica, lo Stato restituirà ai pensionati circa la metà del contributo. Nelle casse l’Erario si ritroverà metà del gettito previsto. Una mano dà, l’altra toglie: succede quando lo Stato gioca a fare la parte di un dio capriccioso e schizofrenico. E che non sa fare i conti.

Secondo Pierluigi Roesler Franz anche i superburocrati al Ministero del Lavoro avrebbero bisogno di un ripassino su leggi e norme. Ma invece di fornire stime poco attendibili sul presunto gettito, suggerisce Franz, “il ministro Poletti fornisca piuttosto i dati su quanto finora è affluito quest’anno nelle casse dello Stato dai vitalizi di ex deputati ed ex senatori superiori ai 91mila 250 euro lordi l’anno in base all’ultima Legge di Stabilità”.

Ma, incredibilmente, lo Stato dovrà a sorpresa restituire nel 2015 circa il 45% di quanto tagliato quest’anno. Infatti gli importi trattenuti sui vitalizi a titolo di “contributo di solidarietà” sono fiscalmente detraibili dal reddito IRPEF a partire dalla prossima denuncia dei redditi. Lo ha riconosciuto il Direttore Generale INPS Mauro Nori nel punto 3 del suo messaggio n. 4294 del 28 aprile 2014, scaricabile dal sito dell’INPS, aderendo a quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 4/E del 28 febbraio 2012.

Ebbene, nessun politico, compreso il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, sembra conoscere questo piccolo particolare. Ciò significa che sono del tutto sbagliate le stime fatte a suo tempo dalla Ragioneria dello Stato, in quanto l’introito previsto per l’Erario per il comma 325 della legge n. 147 del 2013 viene di fatto a dimezzarsi o addirittura ad azzerarsi se la Consulta dovesse di nuovo bocciare il taglio come sancito un anno fa. (Pierluigi Roesler Franz, Blitz Quotidiano)