Pensioni, Tito Boeri: “Chi prima va, meno prende” e insiste su contributo solidarietà

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2015 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni, Tito Boeri: "Chi prima ci va meno prende", contributivo per tutti...

Pensioni, Tito Boeri: “Chi prima ci va meno prende”, contributivo per tutti…

ROMA – “Le regole del sistema contributivo consentono una certa flessibilità in uscita”: lo dice il presidente dell’Inps Tito Boeri nel corso della presentazione del rapporto annuale dell’Istituto. “Flessibilità sostenibile – sottolinea Boeri – significa che chi va in pensione prima deve spalmare il montante contributivo su più mesi rispetto a chi va in pensione più tardi. Crediamo sia giusto chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso le pensioni più flessibili”.

No Cgil senza appello. La Cgil boccia la proposta del presidente Inps, Tito Boeri sull’introduzione di maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione utilizzando il sistema contributivo. ”Dice una cosa sbagliata – ha detto la leader Cgil Susanna Camusso – vuol dire abbassare del 30-35% le pensioni più povere”.

Il rapporto Inps. Oltre 9 pensioni su 10 degli ex dipendenti privati sono state liquidate con il sistema retributivo a fronte di meno dell’1% con il sistema contributivo, ovvero sulla base dei contributi versati. Lo rileva l’Inps nel rapporto annuale presentato oggi. Circa l’8,3% delle pensioni è stato liquidato con il sistema misto. La gestione separata ha il 100% delle pensioni liquidate con il contributivo.

Nel 2014 sono state liquidate nel settore privato 82.978 pensioni anticipate con un calo del 9,4% sul 2013. Il dato risente della stretta sui requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità introdotta dal decreto Salva Italia nel 2011 (ma gli effetti si sono prodotti dal 2013). Al momento per andare in pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia sono necessari 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 6 mesi per le donne (dal 2016 è previsto un ulteriore aumento di 4 mesi).