ROMA – Piano salva-banche: Bce compra crediti deteriorati, Tesoro garantisce. Il problema nazionale del credit crunch, i canali di credito ostruiti, non è dato dalla mancanza di liquidità, ma dalla montagna di titoli spazzatura e crediti deteriorati (quando inesigibili) nella pancia delle banche italiane. Per questo Tesoro e Banca d’Italia, di concerto con la Bce, stanno studiando un piano per rimuovere queste sofferenze bancarie: far acquistare alla Bce pacchetti di titoli privati (Abs) che contengano parte di questi titoli deteriorati con la garanzia dello Stato italiano.
Gli ultimi dati fotografano la persistenza del problema: i prestiti delle banche al settore privato hanno registrato, su base annua, una contrazione dell’1,6% (-2,1% a ottobre). E’ quanto informa la Banca d’Italia secondo cui i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,5% (-0,6% nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,6% contro il -3,1% di ottobre.
Cioè, in caso di ulteriori perdite, sarebbe il Tesoro a rimborsare la Bce. La garanzia statale significa denaro pubblico per salvare le banche, una misura altamente impopolare che nessun governo ha finora messo in campo. Il piano che circola è stato esaminato anche da Federico Fubini di Repubblica che ne illustra potenzialità e rischi.
Il tentativo è dunque di usare il quantitative easing della Bce per liberare le banche italiane della zavorra. Circa 50 miliardi di prestiti originari posso essere venduti all’Eurotower a 20 miliardi circa. Eventuali perdite ulteriori per circa il 40%, a causa dei default dei debitori, comporterebbero poi per il governo un indennizzo di 8 miliardi all’Eurotower. Tecnicamente non appare fuori portata, ma restano vari scogli: nessun governo italiano ha mai osato usare denaro pubblico per le banche, anche se ciò ha poi aggravato il credit crunch e la recessione stessa.
Se Renzi lo facesse, forse vorrebbe imporre il licenziamento dei manager che ricevono l’aiuto tramite la Bce. I manager dunque ultimi rischiano di non voler vendere nulla all’Eurotower, pur di conservare il loro posto a dispetto delle enormi sofferenze in bilancio che paralizzano la loro attività. C’è poi un dubbio sul governo: l’Italia è a un solo gradino dal rating “spazzatura”. Se fosse ancora declassata, la Bce non potrebbe più accettare una garanzia così svilita. Più passano i mesi, più il tempo stesso lavora contro la soluzione del problema più urgente. Quello che quasi nessuno ha mai voluto affrontare. (Federico Fubini, La Repubblica)