Pir: piani di risparmio individuali per finanziare le imprese italiane. Esentasse, almeno 5 anni…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2017 - 13:05| Aggiornato il 2 Maggio 2018 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Pir: piani di risparmio individuali per finanziare le imprese italiane. Esentasse, almeno 5 anni… I piani di risparmio individuali, Pir, introdotti dalla legge di bilancio 2017, sono uno strumento finanziario pensato per indirizzare i risparmi delle famiglie italiane verso l’economia reale, vale a dire verso imprese italiane o europee stabilmente presenti in Italia. Offrono quindi una doppia opportunità: da un lato il sostegno alle piccole e medie imprese che possono così contare su un canale aggiuntivo e alternativo alle banche per finanziarsi, dall’altro consentono alle famiglie di investire sul medio-lungo termine grazie all’incentivo fiscale che azzera le tasse sul capital gain, oggi al 26% (12,5% sui titoli di stato e titoli equivalenti).

Vediamo come funziona, tenendo presente le tre “password”, come le definisce il Corriere della Sera, indispensabili per un investimento oculato: sconto (le tasse azzerate, appunto), costi (le spese di gestione del portafoglio) e rischio (poca diversificazione, vincolo temporale).

Investimento di 5 anni, esentasse. La convenienza dei pir sta nel fatto che per la prima volta uno strumento finanziario prevede l’azzeramento delle tasse: in cambio chi compra accetta di restare fedele all’investimento per almeno 5 anni. Si capisce che senza il 26% sulla differenza tra acquisto e vendita il rendimento diventa molto più lucrativo.

Almeno il 70% del patrimonio conferito deve essere destinato ad azioni o titoli di debito emessi da società italiane o radicate in Italia; nell’ambito di questa quota, il 30% (equivalente al 21% del portafoglio complessivo del piano) deve essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese diverse da quelle inserite nell’indice Ftse Mib di Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati. (Giuditta Marvelli e Francesca Monti, Corriere della Sera)

Massimo 150mila euro in 5 anni. Si potranno investire nei pir al massimo 150mila euro per 5 anni, 30mila euro l’anno per ogni persona fisica (questo consente di raddoppiare o triplicare la quota se per esempio investono padre e madre o entrambi più un figlio). Se si recede prima dei 5 anni si pagano le tasse normali ma senza penalizzazione. Una volta superati i 5 anni l’esenzione resta acquisita finché i soldi restano nel pir.