Usa, crisi. Il Post Office non ha più soldi e dovrà licenziare altri 120 mila dipendenti

Pubblicato il 12 Agosto 2011 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, SATI UNITI – La crisi economica negli Stati Uniti ha investito anche la posta, non quella elettronica che va a gonfie vele, ma la vecchia posta fatta di lettere, pacchi, cartoline , buste.

Il glorioso United States Postal Service, che risale al 1775 e annovera tra i suoi primi direttori Beniamino Franklyn, non ce la fa più ad andare avanti per la mancanza di fondi e la micidiale concorrenza delle e-mail di internet, e per rimettersi in sesto sta pensando ad una cura drastica: il licenziamento di 120 mila dipendenti.

Il post office, come è comunemente chiamato, ha perso 8 miliardi di dollari l’anno scorso e secondo le previsioni ne perderà altrettanti quest’anno. Negli ultimi 4 anni ha già licenziato 110 mila dipendenti, e attualmente sta eliminando 7.500 posti di lavoro nel settore amministrativo.

Il suo ultimo rapporto annuale nel 2010 informa che complessivamente ha 584 mila dipendenti. Per risparmiare denaro il post office, un’agenzia governativa indipendente che non riceve sovvenzioni governative, chiuderà 3.653 uffici postali ed altri punti di servizio, ovvero il 10 per cento dei suoi uffici nel Paese.

Nel 2010 il post office ha incassato 67 miliardi di dollari e ne ha persi 75, andando quindi sotto di 8 miliardi. Dal 2008 al 2010 il volume di lettere e affini consegnati dal post office è crollato da 202 a 170 miliardi, ma, aggravando i costi, i luoghi dove effettuare le consegne sono aumentati di 1,7 milioni per via della costruzione di nuove case e dell’apertura di nuovi uffici e attività commerciali.