Poste Italiane. Quotazione in Borsa: Francesco Caio va al “road show”

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 6 Luglio 2015 - 07:37 OLTRE 6 MESI FA
Poste Italiane. Quotazione in Borsa: Francesco Caio va al "road show"

Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane: road show per lanciare la quotazione in Borsa

ROMA – Poste italiane si avvia alla quotazione in Borsa e Francesco Caio, l’amministratore delegato, parte per il “road show” presso gli investitori internazionali. La quotazione si fa sempre più vicina: a partire dalla metà della settimana infatti, l’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio presenterà il piano industriale quinquennale sulle più importanti piazze finanziarie internazionali, obiettivo la conclusione del percorso verso la Borsa entro fine anno.

Alla vigilia del “road show” Francesco Caio, in un’intervista di Fabio Tamburini per il Corriere della Sera, ha detto:

“Il mondo è cambiato e anche Poste italiane devono reinventarsi. Questa è la sfida che la privatizzazione, ormai avviata, permetterà di vincere ripensando un modello diverso nel passaggio dalla vecchia alla nuova economia. Una trasformazione analoga a quella che sta vivendo il Paese”.

E ancora, a proposito del piano quinquennale “Poste 2020”:

“È il progetto pensato per mettere il gruppo al servizio dei cittadini accompagnandoli nella transizione dai processi analogici alla realtà del digitale. Un piano di sviluppo che proietta i nostri tre mestieri storici verso il futuro: la corrispondenza e la logistica dei pacchi per il commercio elettronico, pagamenti digitali e conti correnti, la gestione del risparmio”.

La privatizzazione non è fine a se stessa ma costituisce

“un passaggio essenziale per consentire a Poste di continuare a svolgere il suo ruolo a servizio della comunità: i cittadini hanno nuovi bisogni che richiedono investimenti in nuovi servizi”

Progetti e azioni intraprese, trasformazioni in parte già avvenute, in parte ancora in corso sono il segnale di un’azienda in sviluppo le cui previsioni di crescita del piano quinquennale “Poste 2020” avranno probabilmente un valore agli occhi degli investitori internazionali. Tuttavia, sul valore che ha oggi Poste Italiane Francesco Caio risponde a Fabio Tamburini:

“È troppo presto per dirlo. Il prezzo lo farà il mercato quando, entro fine anno, verrà ultimato il percorso verso la quotazione su cui siamo impegnati insieme al ministero dell’Economia. Sono ottimista perché il mercato compra trasparenza e prospettive di sviluppo. Valori che alle nuove Poste italiane non mancano”.

In un intervento a Uno Mattina, Francesco Caio ha detto anche che

“la privatizzazione è uno degli elementi, l’aspetto più importante è che noi vogliamo fare di Poste un meccanismo di supporto allo sviluppo del Paese, al centro il cittadino e la qualità dei servizi e aiutare famiglie, imprese, Pubbliche amministrazione, ad adottare quei processi della nuova economia, la digitalizzazione, che consente di avere una prospettiva di maggiore crescita e di maggiore benessere”.

Tra i problemi che affliggono Poste Italiane c’è l’assenteismo. Secondo il Corriere della Sera, sarebbero ogni giorno mediamente circa 13 mila su 143 mila i dipendenti che non si presentano al lavoro per malattia o motivazioni varie, ma una soluzione sembra essere vicina anche per questo:

“Intervenire con decisione fa parte dei programmi aziendali. Lo richiedono ragioni di etica e di equità”.

Il percorso avviato da Caio include l’adattamento di Poste “alle nuove realtà economiche e alle mutate esigenze dei cittadini e del Paese Italia che sta progressivamente realizzando la rivoluzione digitale per effetto dell’Agenda Digitale, una delle sette iniziative della Strategia EU2020”, che, come si legge sul sito governativo “Agenzia per l’Italia Digitale” ha lo scopo di “sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività”.

L’Italia risulta ancora sotto la media europea nel processo di digitalizzazione e questo ha diverse ripercussioni sia nel contesto economico-finanziario, sia nel mercato del lavoro: per questo c’è bisogno di un Paese più digitale e Poste Italiane, che tra le sue iniziative più recenti ha il lancio del nuovo servizio WiFi gratuito negli uffici postali, che si prevede possa arrivare a coprirli tutti nei prossimi tre anni, si preannuncia un valido supporto in questo senso:

“Un Paese più digitale ma anche più moderno e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione: è l’obiettivo principale del Piano strategico Poste 2020”, si legge infatti sul sito di Poste.