Ram, Campec…Società di Stato con più che capi che dipendenti. Renzi, taglia qui

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2014 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA
Ram, Campec...Società di Stato con più che capi che dipendenti. Renzi, taglia qui

Ram, Campec…Società di Stato con più che capi che dipendenti. Renzi, taglia qui

ROMA – Ram, Campec…Società di Stato con più che capi che dipendenti. Renzi, taglia qui. Rete Autostrade Mediterranee, società al 100% del Tesoro, ha pagato nel 2012 compensi ai 5 consiglieri di amministrazione pari a 312.500 euro, molto di più di quanto abbia pagato i suoi 4 dipendenti (di cui tre a tempo determinato cui va aggiunta una dozzina di co.co.co.), 258.560 euro. Poco più dello stipendio dell’amministratore delegato Tommaso Affinita.

In Campania, il consorzio parapubblico Imast, prima della fusione con l’altro ente Campec, contava 25 consiglieri di amministrazione e un solo dipendente. La stessa Campec contava invece 11 consiglieri e 8 dipendenti. Sono alcuni esempi citati da Sergio Rizzo per denunciare la proliferazione di società non quotate gestite dal pubblico nate, suggerisce il cronista, forse solo per assicurare un “consiglio di amministrazione con indennità multiple, gettoni e rimborsi spese”. Laddove il buonsenso dovrebbe consigliare la nomina di un amministratore unico.

Stipendi, indennità, gettoni alla base dei super emolumenti dei dirigenti pubblici che non hanno confronto con il resto d’Europa (12 volte il reddito medio, in Germania 5). Prendiamo la società di consulenza del Tesoro Studiare Sviluppo: in vista dell’Expo di Milano fornisce i suoi servizi al ministero dell’Ambiente, con il suo amministratore delegato Carlo Nizzo che  ha incassato 261.771 euro nel 2012. Il bello è che fornisce consulenza per una manifestazione, l’Expo, il cui amministratore delegato Giuseppe Sala ha ricevuto, sempre nel 2012, 428 mila euro.

Riccardo Mancini, l’uomo nominato da Gianni Alemanno alla guida del consorzio Eur spa, prima di finire nei guai con la magistratura, ha incassato 261.771 euro nel 2012. Giuseppe Nucci, capo della Sogin, la società che si occupa dello smaltimento delle scorie nucleari guadagna 570 mila euro annui, le centrali però sono state chiuse 26 anni fa. L’amministratore del Poligrafico Maurizio Prato  guadagna 601 mila euro l’anno. Gli esempi citati sono tantissimi: il giro di vite sugli stipendi dei manager pubblici doverebbe far finire la festa. Già oggi è stato imposto il tetto di 302 mila euro, mentre Renzi studia la possibilità di abbassare il limite considerando i 248 mila euro concessi al Presidente della Repubblica quale soglia massima. Discorso che però non investe le società a partecipazione pubblica legate al mercato o che emettano obbligazioni.