Corriere della Sera, Della Valle: “Nessuna scalata di Berlusconi”

Pubblicato il 7 Marzo 2011 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

Diego Della Valle

Una scalata in questo momento a Rcs è ”pura fantascienza”, anche per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il quale ”non sarà possibile” tentare un assalto alla Rizzoli, perché ”se c’è il libero mercato, ognuno giocherà la sua partita. E noi ci saremo”. Così il patron di Tod’s, Diego Della Valle, scaccia in un colpo solo tutte le indiscrezioni su possibili assalti ostili a Via Solferino.

Intervenendo a In 1/2h di Lucia Annunziata, Della Valle è tornato sui temi che l’hanno coinvolto in prima persona nelle ultime settimane, in particolare sul dibattito interno a Generali che lo vede su posizioni diametralmente opposte rispetto al presidente del Leone, Cesare Geronzi.

Secondo Della Valle, Generali dovrebbe liberarsi proprio della quota in Rcs ”perché l’attuale presidente delle Generali fa un utilizzo improprio del ruolo piccolo che ha in Rcs, dando l’impressione che è lui alla guida di Rcs. Tutto questo non è vero, perché così si creano enormi problemi al manager di Rizzoli, perché si creano indecisioni su tante cose”.

Della Valle non risparmia un’ulteriore stoccata a Geronzi: ”Abbiamo un presidente che vive metà della giornata nella gestione massmediatica del suo ruolo”, ed allora è meglio ”e’ molto meglio vendere quando conviene, almeno così rientriamo nei ranghi”, anche perché ”non si può utilizzare il 3,5% della Rizzoli per dare l’impressione che si possa supervisionare la comunicazione di parte del Paese”.

Della Valle continua però a credere nel valore di Rcs, che è destinata a diventare ”molto interessante con l’avvento di nuove tecnologie”. Per questo ”se il Corriere dovesse andare sul mercato io e anche altri saremmo interessati ad accrescere le nostre quote”.

Porte chiuse invece per l’ingresso di Berlusconi: ”Non ci credo e non sarà possibile”. Il Corriere non è ”una signora che aspetta alla fermata del tram, è una bellissima azienda che ha 18 azionisti perbene”, ha sottolineato.

L’ultima frecciata arriva sul fronte Generali: ”Mi auguro che l’attuale cda, che è eccellente, possa decidere in armonia; che chi pensava di metter le mani su Generali come se fosse un’azienda dei Colli Romani faccia un passo indietro e che si cominci a pensare che sono uno dei grandi asset di questo Paese”.

Su Repubblica Affari&Finanza, però, Stefano Carli scrive un articolo dal significativo titolo “Rcs, il Cavaliere in agguato all’incrocio tra giornali e tv”. Il giornalista cita la norma contenuta nel decreto Milleproroghe che avrebbe dovuto revocare il divieto di incroci fra stampa e tv. “Berlusconi e Confalonieri – scrive Carli – non fanno altro che smentire a raffica ogni loro mira o interesse sul Corriere”. Quindi dal prossimo aprile “il gruppo Berlusconi potrà acquisire giornali, e lo stesso potranno fare Rai e Telecom Italia. E poiché le ultime due ipotesi sono manifestamente infondate (perché la Rai non ha i soldi e Telecom dai contenuti media vuole piuttosto uscire vendendo le tv che rafforzarsi comprando i giornali), non resta che la prima”.