Rcs, sfida Elkann-Della Valle sull’aumento di capitale: chi vincerà?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
Rcs, sfida Elkann-Della Valle sull’aumento di capitale: chi vincerà?

Rcs, sfida Elkann-Della Valle sull’aumento di capitale: chi vincerà?

MILANO – La Fiat ha preso il controllo di Rcs Mediagroup e Diego Della Valle rompe il silenzio e si dice pronto a “fare la mia parte” nell’aumento di capitale sella società. Il patron di Tod’s sembra aprire a John Elkann, ma chiede un nuovo patto di sindacato e la modifica dei piani dell’aumento di capitale, altrimenti lui non ci sarà. Insomma più un ultimatum che un apertura quella del patron di Tod’s, che sfida così Elkann mentre il futuro del Corriere della Sera e di Rcs rimane sospeso.

Dopo il blitz di Fiat a Rcs, Della Valle ha dichiarato: “Se questa linea strategica troverà conferma, sono prontissimo a fare la mia parte. Se quello che mi era stato rappresentato come possibile non risponde più alle intenzioni, magari semplicemente perché qualcuno ha comperato un po’ di diritti di opzione, prenderò atto che manca la volontà di affrontare le criticità che ho a più riprese segnalato e che si intende perseguire una operazione che non ritengo nell’interesse di Rcs Mediagroup”.

Il patron di Tod’s chiede un nuovo patto di sindacato e tuona: “Ora è tempo di decidere in modo chiaro e inequivocabile e per alcuni di noi è anche tempo di dimostrare se si vuole veramente che questo Paese cambi oppure se si vuole che tutto rimanga com’è e com’era”.

Che cosa faranno ora Fiat, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, cioè i grandi soci di Rcs? Marigia Mangano sul Sole 24 Ore spiega che da parte di Fiat sembra esserci una chiusura verso Della Valle:

“Queste giornate saranno dunque decisive per capire se il patron di Tod’s sottoscriverà o si lascerà diluire nel capitale Rcs post ricapitalizzazione sotto il 3%”.

Secondo Giorgio Meletti del Fatto Quotidiano, Elkann è “sicuro di conoscere la ricetta per il rilancio di Rcs”, anche se l’ipotesi che quella di Fiat resti una “rivincita dinastica” su Della Valle resta:

“La mossa sul Corriere della Sera è dunque oculata o istintiva? Vediamo i dati. La Rcs Mediagroup, che oltre al Corriere contiene numerosi periodici e il vasto ramo dei libri, vale in Borsa circa 200 milioni di euro. Dopo l’aumento di capitale da 400 milioni, in sottoscrizione fino a venerdì, varrà, si spera, 600 milioni. La Fiat ha speso circa 90 milioni per portarsi dal 10,5 per cento a poco più del 20 per cento, diventando il primo azionista”.

Una mossa, quella di Fiat, che ha dato il via ad un “duello rusticano” con il patron di Tod’s, secondo Meletti:

“Elkann ha voluto sbarrare la strada a Diego Della Valle. L’industriale marchigiano ha ambito per anni a sostituirsi ai soliti noti dei salotti buoni alla guida dell’ammiraglia dell’editoria. Tra i due vige un’avversione personale celebrata dallo “scarparo”, come lo definì sprezzante Cesare Romiti, con pubblici insulti di cui citiamo a mero titolo esemplificativo: ragazzino che ancora non sa lavarsi i denti, maldestro, furbetto cosmopolita, stratega di cose più grandi di lui, si dedichi a sci, vela e golf. Elkann solo una volta si è lasciato andare a chiamare Della Valle “irresponsabile”. Un accordo tra i due – del tipo che mister Tod’s investe 100-200 milioni di euro in Rcs per far comandare il ragazzino maldestro, oppure Elkann accetta di discutere con lo scarparo il nome del prossimo direttore del Corriere – è impensabile”.

La sfida al Corriere della Sera tra Della Valle ed Elkann dunque si riapre anche secondo Nino Sunseri di Libero Quotidiano, con il patron di Tod’s che alla “chiusura piuttosto sprezzante” di Fiat risponde con “altrettanta rudezza”. Una sfida che evidentemente pesa in Borsa, avvisa Sunseri:

“Ognuno andrà per la sua strada. La Borsa sente odore di polvere di sparo e manda il titolo alle stelle. Ancora un rialzo dell’8% dopo il 26 del giorno precedente. Adesso la quotazione viaggia intorno a 1,8 euro. Un livello assolutamente impensabile fino a pochi giorni fa. Della Valle sembra intenzionato a resistere ma certo non a dissanguarsi. Proverà a costruire una soluzione di suo interesse. Altrimenti lascerà perdere”.

Secondo Sunseri, il rischio di perdite per Della Valle è consistente nell’affare Rcs e non gli rimane che limitare le perdite, anche se alla sfida con Elkann non rinuncia:

“Insomma Mr Tod’s sostiene di godere dell’appoggio di un gruppo di soci di qualche rilevanza. Difficile, però, identificarli. Mediobanca, Unipol e Banca Intesa, gli unici di peso rimasti, sembrano essersi schierati sulle posizioni di Elkann. Pesenti ha dimezzato l’investimento e gli altri, come Benetton e Generali, si sono dissolti. La cattiva sorte ha tolto di mezzo Giuseppe Rotelli che, fra tutti, sembrava l’unico veramente interessato al ribaltone”.

Intanto entro venerdì 5 luglio i soci di Rcs Mediagroup dovranno decidere sulla ricapitalizzazione e la partita tra Della Valle ed Elkann resta aperta.