Giochiamo al Redditest: onanismo fiscale? Risiko del reddito? Trappola?

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 23 Novembre 2012 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA

Scarica il Redditest dal sito dell’Agenzia delle Entrate

ROMA – Giochiamo al Redditest, il simulatore dell’Agenzia delle Entrate che ci fa inserire una serie di voci riguardo al nostro tenore di vita e verificare se sono coerenti col reddito che dichiariamo. Giochiamo, sperando di non farci male. Il Fisco garantisce che non ci succederà niente, ovvero che possiamo fare il test anche mettendo un nome di fantasia. Che è solo una simulazione. Onanismo fiscale. Se ti esce “semaforo rosso”, se l’auto che hai in garage e la palestra che frequenti non combacia con il tuo 740, non dirai niente a nessuno.

Il Redditest resterà una cosa negletta perché nessuno ci crede? O diventa un nuovo gioco di società, di una società che fa “autoanalisi” per capire come è arrivata a generare un record di debito pubblico e di evasione fiscale?

Proviamo a capire intanto come è fatto. Ed è subito panico: il Redditest è un programma da scaricare sul computer, non un semplice questionario da compilare. Se lo scarico “spierà” quello che ho sul mio pc? Invierà i miei dati alla Guardia di Finanza o a un Hal 9000 del Fisco? Superata la paura, andiamo sul sito dell’Agenzia delle Entrate e scarichiamo il programma. Il dovere di cronaca innanzitutto.

Ora bisogna compilare la voci. Il sito dell’Agenzia delle Entrate offre una guida passo passo e un video “tutorial”, disponibile anche su Youtube. Nel video, una giovane donna occhialuta ci spiega tutto. All’inizio prova a rassicurarci: “Scegliete un nome… anche di fantasia, da dare al Redditest…”. Si sforza di sorridere e nascondere la severità del suo sguardo: l’effetto, insieme alla musichetta in Midi – da telemarketing -, è inquietante.

Proseguiamo, prima schermata: dobbiamo indicare l’anno al quale ci riferiamo (es.: 2012), la composizione della nostra famiglia, il comune di residenza, il reddito. Fatto. Clicchiamo su “continua”.

Capitolo casa: abitiamo in affitto o in una casa di proprietà? Che tipo di casa è? Signorile, civile, economico, popolare, ultrapopolare… Poi ci sono le spese per la casa: le rate del mutuo, le bollette della luce, del gas, del telefono, eventuali mobili o elettrodomestici o opere d’arte comprati durante l’anno.

Capitolo macchina/moto/scooter/barca: ce l’abbiamo? Di che tipo? Quanto la usiamo? Quanto paghiamo di assicurazione? Abbiamo un aereo o un elicottero (chi non ce l’ha, col traffico che c’è…)?

Assicurazioni e contributi: abbiamo un’assicurazione sulla vita, contro gli infortuni o la malattia? Quanto paghiamo all’anno di contributi? Abbiamo una previdenza integrativa?

Tempo libero: siamo abbonati allo stadio o al teatro? Quanto spendiamo all’anno in “attività ricreative”? Quanto paghiamo di palestra o corsi sportivi vari ed eventuali? Abbiamo la pay-tv? Siamo andati in vacanza? Quanto ci è costato? Centri benessere, estetista, massaggi? Dobbiamo raccontare tutto allo zio Redditest. Ah, dobbiamo anche dirgli se “possediamo dei cavalli” e, se sì, “per quanti giorni”.

Capitolo “investimenti e disinvestimenti”: negli ultimi tre anni abbiamo acquistato o venduto terreni edificabili, azioni e imbarcazioni?

Ok, è finita. Abbiamo risposto a tutto. Il Redditest sta incrociando i dati di 100 voci di spesa. È il momento fatidico di cliccare su “stima coerenza”. Una striscia verde con su scritto “coerente” ci dice che per il cervellone (o il Grande Fratello, a seconda del vostro livello di angoscia sull’argomento) il reddito che dichiariamo è “coerente” col nostro tenore di vita.

Una striscia rossa con su scritto “incoerente” ci dovrebbe mettere la pulce nell’orecchio: quello che diciamo di guadagnare non è coerente con le nostre spese.

Siamo “coerenti”. Ma scopriamo – facendo un giro su Facebook, Twitter, siti specializzati, quotidiani – che è facile essere “coerenti”. Il Redditest è molto più “morbido” del Redditometro. Per risultare incoerenti bisogna essere molto “timidi” nella dichiarazione dei redditi e d’altra parte “vantare” il possesso di elicotteri o di aeromobili, doppie case, cavalli, vacanze da migliaia di euro, colf… il Redditest sarà un’arma dei contribuenti nel contraddittorio con Fisco (che dalla sua avrà il Redditometro)? Forse. Intanto rimane il “giochino della coerenza” e il sospetto di essere presi in giro.