Reddito di cittadinanza, primo tagliando. Conte apre a modifiche: l’inserimento al lavoro non funziona
Pubblicato il 29 Settembre 2020 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

Reddito di cittadinanza, Conte apre a modifiche (Ansa)
Primo giro di boa per il reddito di cittadinanza: il 30 novembre si ferma per un mese per circa 450.000 nuclei famigliari che avevano iniziato a percepirlo fin dall’avvio, ad aprile 2019.
Sul fronte del welfare è tempo di un ‘tagliando‘ per il reddito di cittadinanza. Sul sussidio di disoccupazione il premier Giuseppe Conte anticipa una ‘app’ e un sistema telematico centralizzato per affinare la selezione dei percettori e mettere fine agli abusi.
Reddito di cittadinanza, Conte: “Sull’inserimento al lavoro siamo indietro”
Di fronte ai casi di ‘furbetti’, il Presidente del Consiglio punta a “un network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori”.
Rappresenterebbe un passo avanti per colmare la lacuna principale della misura-bandiera dei Cinque Stelle. Ossia la carenza di misure per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Ma al contempo consentirebbe un monitoraggio più efficace: facendo dialogare i sistemi regionali dei centri per l’impiego con un unico ‘cervello’ nazionale.
Si potrà incrociare meglio i percettori con le offerte di lavoro, verificando chi rifiuta le offerte perdendo il diritto all’assegno.
I progetti: sistema digitale potenziato, incrocio dato domanda/offerta
Già a maggio di quest’anno le ministre Catalfo (Lavoro) e Pisano (innovazione) avevano sottoscritto un protocollo d’intesa.
Due gli obiettivi. Realizzare un sistema digitale per migliorare l’efficienza del mercato del lavoro e per attuare il Sistema informativo del Reddito di cittadinanza.
Da allora il lavoro è andato avanti e ora procede in tandem con Palazzo Chigi.
Per Catalfo, il rapido sviluppo del sistema informativo del Rdc e la piena integrazione e interconnessione della piattaforma digitale del Rdc per il Patto per il lavoro sono assolute priorit.
Con l’obiettivo di collegare tutti gli attori – Centri per l’impiego, ApL, Unioncamere, imprese etc. – per creare una grande rete nazionale che, contrariamente a quanto avvenuto finora, permetta il reale incrocio fra domanda e offerta di lavoro.
30 novembre, esauriti i 18 mesi rinnovo sussidio per 450mila famiglie
Il 30 novembre, intanto, il diritto al sussidio, fissato in una iniziale tornata di 18 mesi, decadrà per i percettori della prima ora.
Quasi mezzo milione (su 1,3 milioni di beneficiari), secondo le stime dell’Inps, che secondo la legge dovranno presentare nuova domanda a ottobre, con l’interruzione del beneficio per un mese nell’attesa della riconferma a novembre.
Fermo restando che la sospensione non riguarderà le pensioni di cittadinanza, nelle nuove domande bisognerà nuovamente dimostrare di avere i requisiti reddituali e patrimoniali.
Un Isee sotto i 9.360 euro, possesso di auto e moto nei limiti. E ottenuto il rinnovo, il beneficio si perde se si rifiutano fino a due offerte di lavoro se troppo lontane da casa, come era consentito nei primi 18 mesi. (fonte Ansa)